EDIPO RE
Traduzione Raul Montanari
Franco Branciaroli
traduzione Raul Montanari
con Giancarlo Cortesi, Emanuele Fortunati,
Gianfranco Quero, Alfonso Generoso
e con
Livio Bisignano, Tino Calabrò, Angelo Campolo,
Filippo De Toro, Luca Fiorino, Luigi Rizzo
Scene Pier Paolo Bisleri Costumi Stefano Nicolao
Musiche Germano Mazzocchetti
Luci Gigi Saccomandi
TEATRO STABILE FRIULI VENEZIA GIULIA
DE GLI INCAMMINATI e TEATRO DI MESSINA
Regia Antonio Calenda
Mercoledì 8 dicembre 2010
Giovedì 9 dicembre 2010
Venerdì 10 dicembre 2010
Sabato 11 dicembre 2010
Domenica 12 dicembre 2010
L’Edipo Re di Sofocle è senza dubbio uno dei testi fondamentali di tutta la cultura occidentale, i cui significati non cessano di riverbe-rare con sempre nuovi echi nel nostro presente.
In un mondo smarrito, minaccioso, delle cui ombre sentiamo costantemente l’incombere –annota il regista– è emblematico rielaborare il percorso, dal buio verso la chiarezza, che Edipo compie nella tragedia sofoclea: un percorso nella coscienza che allo stesso tempo è individuale, di intima analisi e collettivo, di grande profondità…
Scritta probabilmente nel 430 a.C., la tragedia si incentra sul mito di Edipo che, dopo aver risolto gli enigmi della Sfinge, ha ottenuto di regnare sulla città di Tebe e la mano della regina Giocasta, vedova del re Laio. Con lei concepisce quattro figli, Eteocle, Polinice, Antigone ed Ismene e potrebbe vivere felice, come sovrano giusto e padre amato. Ma il testo si apre in realtà su uno scenario cupo: la città di Tebe infatti è devastata da una violentissima pestilenza. Edipo si rivolge all’Oracolo di Delfi, nella speranza di poter ottenere qualche consiglio per accattivarsi il favore degli
dei e salvare la città dalla epidemia. L’oracolo suggerisce di scoprire chi abbia ucciso il Re Laio; solo dopo aver fatto giustizia la pace ritornerà a Tebe.
Edipo dunque si impegna subito ad indagare: ascolta il saggio e cieco Tiresia e altri, ignaro che sarà egli stesso la vittima di quelle ricerche.
Il mito di Edipo, dopo la celebre versione sofoclea, è stato in ogni tempo oggetto di rivisitazioni, in età medievale, rinascimentale, moderna, suscitando un interesse che non ha conosciuto soste.
Ma è la contemporaneità che – soprattutto a seguito della lettura freudiana – ha donato più di ogni altro momento storico al mito edipico una centralità assoluta, nell’ambito scientifico come in quello delle arti e in particolare della letteratura e del teatro di prosa.
Fino a quest’ultima lettura, nella quale la regia di Antonio Calenda è esaltata da un interprete della levatura di Franco Branciaroli.
PLATEA
Intero € 23,00 – Ridotto € 19,00 Ridotto Bac Fondo per la Cultura € 21,00
Club Giovani € 14,00 (3°settore)
GALLERIA
Intero € 19,00 – Ridotto € 16,00
Ridotto Bac Fondo per la Cultura € 17,00
Club Giovani € 13,00
Prevendita da martedì 30 novembre 2010 dalle ore Forlì -alle ore 1830 18
presso la biglietteria diurna del Teatro Diego Fabbri – 1530 Via Dall’Aste,
SI ACCETTANO PRENOTAZIONI TELEFONICHE
E’ IN FUNZIONE LA BIGLIETTERIA ON-LINE – WWW.TEATRODIEGOFABBRI.IT
BIGLIETTERIA SERALE DALLE ORE
Per informazioni Unità Teatro ed eventi sul territorio Comune di Forlì tel.: 0543/712166-176
mail: teatrodiegofabbri@comune.forli.fc.it
20,15 NEI GIORNI DI SPETTACOLO -TEL. 0543 712168