Romeo Bolle et Juliette Lacarra danzano sulle note di Berlioz

STAGIONE LIRICA E DI BALLETTO 2011

Martedì 22 marzo, ore 20.30
repliche 23, 25, 27, 29 marzo

ROMEO E GIULIETTA
Balletto in due atti di AMEDEO AMODIO
da William Shakespeare

Musica di Hector Berlioz

Étoile ospiti
ROBERTO BOLLE (Romeo)
LUCÍA LACARRA(Giulietta)

Intepreti
Alessandro Macario (Mercuzio),  Alessandra Veronetti / Corona Paone (Fata Mab), Edmondo Tucci / Luigi Ferrone (Tebaldo),  Marco Spizzica (Benvolio),
Domenico Luciano (Paride), Valentina Vitale / Natalia Mele (Ms. Capuleti),
Francesco Volpe / Simone Vallese (Mr. Capuleti),
Marzia Carola / Giulia Di Stefano (Ms. Montecchi)
Fabrizio Esposito / Francesco Imperatore (Mr. Montecchi)

Mezzosoprano
Carmen Topciu

ORCHESTRA, PRIMI BALLERINI, SOLISTI E CORPO DI BALLO
DEL TEATRO DI SAN CARLO

Coreografia e regia AMEDEO AMODIO

Direttore MASSIMILIANO STEFANELLI

Scene MARIO CEROLI
Costumi  LUISA SPINATELLI

Direttore Corpo di Ballo ALESSANDRA PANZAVOLTA

ALLESTIMENTO DELLA FONDAZIONE NAZIONALE DELLA DANZA ATERBALLETTO

SPONSOR UNICO: ENI

Per la prima volta al San Carlo martedì 22 marzo (ore 20.30, con repliche fino al 29), va in scena il balletto Romeo e Giulietta con regia e coreografie di Amedeo Amodio e musiche di Hector Berlioz, nel celebre allestimento realizzato con la Fondazione nazionale per la Danza Aterballetto. Protagonisti, Roberto Bolle e Lucía Lacarra con Alessandro Macario, i Primi Ballerini, i Solisti ed il Corpo di ballo (diretto da Alessandra Panzavolta), e l’Orchestra diretta da Massimiliano Stefanelli. Scene di Mario Ceroli, costumi di Luisa Spinatelli. Sponsor unico dell’evento, Eni.

Roberto Bolle torna a danzare nel ruolo di Romeo per il celebre allestimento di Amedeo Amodio del Romeo e Giulietta su musiche di Hector Berlioz, una delle creazioni più applaudite e rappresentate del coregorafo milanese (vincitrice nel 1987 del Premio Danza & Danza). Sul palcoscenico del San Carlo, accanto all’étoile, Lucía Lacarra -considerata dalla critica tra le migliori dieci étoile della scena internazionale e vincitrice dell’Award “Miglior ballerina del decennio”. Al loro fianco, Alessandro Macario (Mercuzio) e i Primi Ballerini, i Solisti e il Corpo di Ballo del Teatro San Carlo, e l’Orchestra stabile diretta per l’occasione da Massimiliano Stefanelli.

Amodio, coreografo di vasta esperienza che vanta una lunga carriera, torna al Lirico di Napoli dopo i successi di L’histoire du soldat di Stravinsky e Giselle nella versione di Prebil. Il suo Romeo e Giulietta, allestito sul finire degli anni ’80 con la Fondazione nazionale per la Danza Aterballetto, è un’opera dalla forte identità, basata sul motivo conduttore del “duello” quale “continuo alternarsi di tensioni”: dalle esaltanti sfide a colpi di spada, allo scontro tra amore e morte, passione e odio. “Più che raccontare la storia di Romeo e Giulietta”, spiega Amodio, “mi interessava compiere un viaggio nell’intimo dei singoli personaggi, esprimere gli stati d’animo di ognuno di essi, pur rispettando i passaggi fondamentali dell’opera shakespeariana: il duello tra le due famiglie, la festa in casa Capuleti, la scena del balcone, il duello tra Tebaldo e Mercuzio e quello tra Romeo e Tebaldo fino al tragico finale”. La versione in scena al San Carlo sfoggia le scenografie di Ceroli -una ideale città del Rinascimento con case di legno che diventano piazze- e i costumi della Spinatelli, con i “ragazzotti” veronesi in giubbotti di pelle ma di foggia cinquecentesca. Tra le altre particolarità, si segnala la recitazione di brani dal testo originale di William Shakespeare. Conclude il coreografo: “Ho scelto la musica di Berlioz perché più scarna, più asciutta rispetto a quella di Prokofiev”.

Musicista proiettato nel futuro e al tempo stesso già superato, Hector Berlioz vive come pochi nel suo tempo e nel nostro la contraddizione di uno stile che lo colloca sempre a un passo dal presente storico. Amato e disprezzato, conservatore e rivoluzionario, nella sua musica le atmosfere del Barocco, come categoria dell’arte e del pensiero, più che del Romanticismo. La sua mano è felicissima nella scrittura sinfonica, dove alla nota si sostituisce il suono, dove il timbro rappresenta la chiave di volta per il destino che prenderà questa forma. Eppure, oggi come allora: «non si sa se debba essere definito un genio o un avventuriero musicale: splende come un lampo, ma lascia dietro di sé una puzza di zolfo; traccia grandi frasi e verità e tosto cade in un balbettamento da scolaro». A dipingerlo con l’acume del critico lungimirante è Robert Schumann. Se Mahler, il “grande inattuale”, ha potuto affermare avveniristicamente “il mio tempo verrà”, Berlioz quel tempo lo sta ancora aspettando. Il primo grande successo del francese porta la data del 9 dicembre 1832, quando il pubblico parigino accoglie con entusiasmo la sua Symphonie fantastique. Gli applausi, però, non bastano a consacrare il genio del compositore. Nemmeno Roméo et Juliette riuscirà a vincere la sfida. Sinfonia drammatica ispirata a William Shakespeare e alla sua “paurosa avventura d’un amore mortale”, l’opera è dedicata a Nicolò Paganini e cucita sul testo ridotto di Emile Deschamps. Berlioz la scrive tra il gennaio e il settembre del 1839. Due mesi dopo, il 24 novembre, il debutto alla Salle du Conservatoire di Parigi, con la direzione dello stesso compositore. In Roméo et Juliette, Berlioz sceglie di non attingere ai temi che ruotano intorno all’intreccio fatale dei due giovani e sfortunati amanti, puntando soprattutto sul motivo conduttore del duello. Risultano, quindi, vivide le immagini di una musica segnata dalle “tracce crudeli del costante scontro tra le famiglie e tra i personaggi che si riflette anche nell’animo dei singoli”.

Roberto Bolle ha più volte intepretato Romeo per l’allestimento di Amodio. “Avevo già  interpretato questo balletto, unico nel suo genere, al Massimo di Palermo, al Filarmonico di Verona e in un’occasione speciale con Alessandra Ferri per la notte bianca di Roma del 2006 davanti al Campidoglio”, racconta senza nascondere l’emozione di tornare al San Carlo. “Ora lo riporto in scena per la prima volta davanti al pubblico di Napoli”, continua, “che mi ha già visto in un altro Romeo alcuni anni fa. Si tratta di un balletto molto particolare che alterna alla raffinata musica di Berlioz, alcuni brani recitati. Trovo l’accostamento molto incisivo e per noi ballerini particolarmente emozionante. Ad accompagnarmi una ballerina straordinaria, Lucía Lacarra. Anzi in verità sarò io ad accompagnare lei nel suo debutto in questa opera. Ho danzato diverse volte con lei in passato. Si tratta di un’artista intensa e talentuosa che sa interpretare al meglio tutte le sfumature del personaggio”. “Il Teatro San Carlo”, conclude, “è diventato per me ormai una seconda casa, dopo la Scala, accanto al Metropolitan di New York. È un piacere per me ogni volta esibirmi in un teatro con una storia antica e affascinante come questo, che ha ritrovato con il recente restauro il suo splendore. Il pubblico napoletano è poi uno dei più calorosi del mondo”.

Romeo e Giulietta andrà in scena martedì 22 marzo (ore 20.30), con repliche mercoledì 23 (ore 19.00), venerdì 25 (ore 20.30), domenica 27 (ore 17.00) e martedì 29 (ore 19.00).

Biglietteria Teatro San Carlo
Infoline: 0817972331–412 – Email: biglietteria@teatrosancarlo.it

Roberto Bolle

Formatosi alla Scuola del Teatro alla Scala di Milano, di cui è Étoile dal 2004, ha danzato in tutti i maggiori teatri del mondo e con le compagnie più prestigiose, tra le quali: l’American Ballet Theatre, il Balletto dell’Opéra di Parigi, il Balletto del Bol’šoj e del Mariinskij-Kirov, il Royal Ballet.
Il 1° giugno 2002 ha danzato al Golden Jubilee della Regina Elisabetta, a Buckingham Palace. L’evento è stato trasmesso in Mondovisione dalla BBC.
Il 1° Aprile 2004 ha danzato al cospetto di Sua Santità Giovanni Paolo II sul sagrato di Piazza San Pietro, a Roma, per la giornata della Gioventù.
Nel febbraio 2006 si è esibito nella cerimonia di apertura, trasmessa in Mondovisione, dei Giochi Olimpici Invernali di Torino.
Dopo il successo di pubblico e critica riscosso al suo esordio al Met di New York nel 2007, dove ha danzato con Alessandra Ferri per il suo addio alle scene, è entrato a far parte dell’American Ballet Theatre in qualità di Principal dalla stagione 2009.
Nominato nel 2009 “Young Global Leader” dal Social Forum di Davos, Bolle dal 1999 è “Ambasciatore di buona volontà” per l’UNICEF, organizzazione per la quale partecipa a una serie numerosa e significativa di iniziative.
Lucía Lacarra Nata a San Sebastian, si forma presso la scuola di Victor Ullate per la cui Compagnia lavora dal 1990 al 1994. Successivamente entra nel Balletto Nazionale di Marsiglia, diretto da Roland Petit, in qualità di prima ballerina. Nel 1995 vince il Premio Positano per il ruolo di Angelica ne Il Gattopardo di Roland Petit e dello stesso coreografo
interpreta Carmen al Politeama di Palermo. Carla Fracci la invita all’Arena di Verona ad interpretare il ruolo di Carlotta Grisi nel Pas de quatre e La Vivandière. Nel 1997 è Odette/Odile ne Il lago dei cigni (coreografia Rudolf Nureyev) alla Scala di Milano con Maximiliano Guerra e partecipa al “8th World Ballet Festival” in Giappone. Dal 1997 al 2002 è ingaggiata dal San Francisco Ballet. Al fianco di Vladimir Malakhov, danza con il Balletto di Stoccarda Giselle (1999) e La bella addormentata (2000 e 2001). Nel 1999 riceve il Premio Isadora Duncan per la sua performance in The Cage di Jerome Robbins. Nel 2002 vince il “Nijinsky Award” come migliore ballerina al mondo ed entra a far parte del Bayerisches Staatsballet di Monaco. Nel 2003 vince il “Benois de la Dance Award” per il ruolo di Tatiana in Onegin al Teatro Bol’šoj di Mosca. Nel 2005 interpreta Carmen al Ballet de l’Opéra national de Paris ed è invitata al San Carlo
di Napoli dall’Asami Maki ballet of Tokyo. Nel 2007 danza a Vienna sulle note di Danubio Blu di Strauss al concerto di capodanno. A settembre 2008 è invitata a La Scala di Milano per Jeune Homme et la Mort e Carmen di Roland Petit, e La signora delle camelie di John Neumeier. Nello scorso aprile si aggiudica il Dance Open Award a San Pietroburgo e a settembre, dopo un’esibizione al Cremlino di Mosca, si aggiudica l’Award “Miglior ballerina del decennio”.

Massimiliano Stefanelli

Studia al Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Dal 1986 è alla guida di numerose orchestre fra cui: City of Birmingham Symphony Orchestra, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Roma, Orchestra dell’Opera di Roma, Orchestre Symphonique de Montréal, Israel Symphony Orchestra, The English Chamber Orchestra, Qatar Philharmonic Orchestra (di cui è stato Direttore Principale), Spoleto Festival Orchestra, Charleston Symphony Orchestra, Toronto Symphony, Orchestra dell’Arena di Verona e Orchestra Sinfonica della Fondazione “Arturo Toscanini”. Dal 1990 è regolarmente ospite di festival internazionali quali: Wolf Trap Festival di Washington, il Festival di Bilbao e lo Spoleto Festival USA di Charleston. È Direttore Artistico e Direttore Musicale dell’Istituzione “Fondazioni all’Opera” che promuove le attività Liriche nei teatri di Abruzzo e Marche. Nel 2001 collabora con Franco Zeffirelli e con l’Orchestra
Sinfonica della Fondazione “Arturo Toscanini” di Parma in Aida (edita in DVD da RAI Trade), per le celebrazioni per i cento anni della morte di Giuseppe Verdi e l’anno seguente ne La traviata. Nel 2007 dirige Pagliacci, ancora con la regia di Zeffirelli, al Teatro del Cremlino di Mosca. Recentemente dirige La traviata con la regia di Graham Vick, opera con la quale debutta con la Birmingham Opera Company alla guida della prestigiosissima City of Birmingham Symphony Orchestra (CBSO), debutto che gli vale l’assegnazione del Royal Philharmonic Society Music Award.

Amedeo Amodio

Terminata la sua formazione alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano, entra a far parte del Corpo di ballo scaligero, dove ben presto gli vengono affidati ruoli da interprete in balletti di L.Massine, G.Balanchine e R.Petit. I suoi interessi non si limitavano alla danza, ma a qualsiasi forma di arte, stimolato anche dalle esperienze vissute in un teatro che in quel periodo si avvaleva di collaborazioni di artisti di grande spessore, registi, direttori d’orchestra, cantanti, scenografi, coreografi, ballerini, attori.
Il desiderio di ampliare le sue esperienze artistiche lo portano, all’età di 22 anni, a lasciare il Teatro alla Scala per iniziare la carriera di coreografo e ballerino da libero professionista, collaborando con i Teatri e i Festival più importanti in Italia:al Teatro alla Scala di Milano come coreografo ospite nel 1975 Ricercare a nove movimenti su
musiche di A. Vivaldi, nel 1976 Oggetto amato su musiche di S. Bussotti, nel 1977 Actus III su musiche di A. Corghi; al Teatro Carlo Felice di Genova Il flauto danzante con musiche dal vivo eseguite da S.Gazzelloni e T.De Piscopo; per il Teatro Comunale di Bologna Parsifal nel 1980 e nel 1981 cura la regia e la coreografia di Tristano e Isotta su testo di Angelo Della Giacoma e musiche dal vivo degli Area; diverse le sue creazioni per il Festival di Spoleto; al Teatro dell’Opera di Roma, come artista ospite, lavora con Aurel Milloss (Marsia, Deserti, Salade, La follia di Orlando),esperienza, questa, che arricchisce la sua concezione della danza. Attore e danzatore nella produzione televisiva Casa di bambola con la regia di Carlo Quartucci,è,inoltre, uno dei protagonisti in due film di Liliana Cavani, Il portiere di notte e Al di là del bene e del male.
Molte le sue interpretazioni accanto a Carla Fracci, tra cui Il gabbiano, Il bacio della fata e Pellèas et Mèlisande, Otello,che lo vedono tornare alla Scala come étoile ospite.
Nel 1979 assume la Direzione Artistica dell’allora nascente Aterballetto e ne resta alla guida fino al 1996.

La scelta della sua linea artistica di creare una compagnia di 20 ballerini che fossero in grado di affrontare tecniche e stili differenti (A.Tudor, J.Limòn, R.Petit, W.Forsythe, G.Balanchine, J.Kyliàn, G.Tetley, H.van Manen, A.Ailey, A.Bournonville, B.Stevenson, L.Massine, M.Bèjart, D.Parsons, U.Scholz, L.Child, D.Byrd), fa sì che Aterballetto in
breve tempo acquisisca un vastissimo repertorio e venga riconosciuta per anni come la prima Compagnia di balletto italiana, riscuotendo successi in teatri di tutto il mondo.
Molteplici le creazioni di Amodio per Aterballetto, alcune delle quali hanno visto la partecipazione di grandi interpreti quali E.Terabust, A.Ferri, M.Laudière, V.Derevjanko, J.Bocca, R.Bolle, G.Iancu, M. Illman, L.Giuliani, A.Molin, M.
Murru, V.Durante, I. Yebra.
Molte sue creazioni su musiche appositamente composte da artisti quali L.Berio, S.Bussotti, A.Corghi, E.Bennato, J.Garbarek, N.Vasconcelos, G.Calì e con la collaborazione di pittori e scultori quali M.Ceroli, P.Dorazio, L.Del Pezzo,
C.Parmiggiani, attori quali Gabriella Bartolomei, Luigi Mezzanotte, hanno dato vita ad esperienze teatrali, quali Romeo e Giulietta ( Premio Danza & Danza 1987), su musiche di H.Berlioz e con la voce recitante di Gabriella Bartolomei Mazapegul, Ai limiti della notte, Lo Schiaccianoci (Premio Danza & Danza 1989), Coppelia, Sogno di una notte di mezza estate, Carmen, Lo strano caso del Dr.Jeckyll e Mr. Hyde, che lo fanno apprezzare oltre che come coreografo anche come regista.
Dal 1997 al 2000 è Direttore del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma.
Firma le coreografie delle opere liriche, La Vestale al Teatro alla Scala diretta da R.Muti, con la regia di L.Cavani; Lakmé al Teatro Massimo di Palermo (2003); Sakuntala (2006) con la regia di P.Gelmetti al Teatro dell’Opera di Roma; Aida (2005) al Teatro Regio di Parma; Macbeth (2006)con la regia di L.Cavani al Teatro Regio di Parma e all’Arena di
Verona. Coreografo ospite con il balletto Carmen negli USA al Tulsa Ballet Theatre, al Ballet West, al Pittsburgh Ballet, e in Italia al Maggio Fiorentino, al Teatro alla Scala; Après-midi d’un faune al Teatro dell’Opera di Roma, al Maggio Fiorentino e al Teatro Massimo di Palermo. Tra il 2003 e il 2005 collabora con il Teatro Massimo di Palermo
per il riallestimento di Romeo e Giulietta con artisti ospiti E.Abbagnato e H. Moreau e nel 2004 con A.Ferri e R.Bolle e nel 2005 con Lo Schiaccianoci e la creazione del balletto We like Mozart su musiche di W.A.Mozart e di Michele dall’Ongaro e testi di Sandro Cappelletto. Nel settembre 2006, nell’ambito della manifestazione La notte bianca, è stato presentato come spettacolo inaugurale nella Piazza del Campidoglio a Roma un estratto dal Romeo e Giulietta con A. Ferri e R. Bolle.
Nell’aprile 2007 al Teatro Filarmonico di Verona riallestisce Romeo e Giulietta con artisti ospiti R.Bolle e L.Giuliani. Firma le coreografie dell’Aida per il Teatro dell’Opera di Roma e nel 2009 è coreografo e regista dello spettacolo Napoli
zompa e vola al Teatro San Carlo di Napoli su testi di Manlio Santanelli, scene di N.Rubertelli e costumi di G.Giustino, rappresentato a Mosca lo stesso anno. Nel dicembre 2010 gli viene conferito il premio alla carriera “Anita Bucchi”.Nel 2011 e 2012 sarà ancora negli USA per riallestire il suo balletto Carmen.