Jewels a Milano e Parma
TEATRO ALLA SCALA
12, 14 (2 rappr.), 15, 18, 19, 20, 21, 22, 24, 25, 26 maggio 2011
Jewels
Nuova produzione Teatro alla Scala
Coreografia
George Balanchine
Emeralds
Ripresa da Ben Huys
Musica Gabriel Fauré
Rubies
Ripresa da Patricia Neary
Musica Igor’ Stravinskij
Pianoforte Roberto Cominati
Artista ospite Leonid Sarafanov (12, 14s, 18, 20)
Diamonds
Ripresa da Joysanne Sidimus e Elyse Borne
Musica Pëtr Il’ič Čajkovskij
Artisti ospiti Alina Somova (12, 14s, 15, 18, 20)
Polina Semionova (24, 25, 26)
Guillaume Côté (12, 14s, 15, 24, 25, 26)
Scene
Peter Harvey
Costumi
Karinska
Supervisione ai costumi Holly Hynes
Direttore
David Coleman (12, 14, 15, 18, 19, 20, 21, 22)
Alessandro Ferrari (24, 25, 26)
Biglietti
da € 115 a € 10 più prevendita
Per informazioni: tel. 02/72.00.37.44
teatroallascala.org
JEWELS
Dal 12 maggio alla Scala i gioielli di Balanchine
Dodici recite con étoiles internazionali e gli artisti principali del Teatro:
numerosi cast da tenere d’occhio
Per la prima volta il Balletto della Scala rappresenterà nella sua interezza il trittico balanchiniano di cui si compone Jewels: Smeraldi, Rubini e Diamanti, colore e geometrica perfezione coreografica che si amalgama alle essenze musicali di Gabriel Fauré, Igor’ Stravinskij e Pëtr I’lič Čajkovskij.
Dodici recite, dal 12 al 26 maggio, vedranno in scena il Corpo di Ballo e stelle del calibro di Alina Somova, Leonid Sarafanov, Polina Semionova e Guillaume Côté
Roberto Bolle non potrà essere in scena nelle recite di Diamonds del 12, 14 e 15 maggio: sarà Guillaume Côté, principal del National Ballet of Canada, ad anticipare il suo debutto scaligero in questo ruolo, che quindi interpreterà, nelle prime recite, con Alina Somova e successivamente, come già annunciato, con Polina Semionova.
“Dopo un periodo di riposo forzato per un’infiammazione alla fascia plantare che si e’ fatta viva durante le recite di Gala des Étoiles – commenta Roberto Bolle – ho ripreso a partecipare alla lezione e agli allenamenti giornalieri, ma i medici mi sconsigliano di sottopormi ancora per una settimana a grandi sforzi. Mi vedo cosi costretto a rinunciare a ‘Jewels’, un appuntamento cui tenevo tantissimo, l’ultimo di una stagione scaligera ricca e piena di debutti e soddisfazioni (Serata Forsythe, Onegin, L’histoire de Manon, Gala des Étoiles). Sono molto dispiaciuto.”
Questo multiplo gioiello, presentato a New York nel 1967, è una lunga coreografia in tre “atti” senza spunti narrativi e legata da un solo tema: le pietre preziose. Balanchine fu ispirato dall’arte del disegnatore di gioielli Claude Arpels e scelse una musica che rivelasse l’essenza di ciascun gioiello (Fauré per gli “Smeraldi”, Stravinskij per i “Rubini”, Čajkovskij per i “Diamanti”). Ogni sezione di Jewels è differente per musica e atmosfera. Emeralds richiama le danze ottocentesche del romanticismo francese. Rubies è frizzante e spiritoso, e incarna appieno la collaborazione fra Stravinskij e Balanchine. Diamonds rievoca l’ordine e la grandeur della Russia Imperiale e del Teatro Mariinskij, dove Balanchine crebbe artisticamente.
In Emeralds le due coppie principali saranno Mariafrancesca Garritano con Antonino Sutera, Petra Conti con Mick Zeni, ai quali si alterneranno Gilda Gelati con Alessandro Grillo e Mariafrancesca Garritano con Andrea Volpintesta .
In Rubies, a Marta Romagna è affidato il ruolo della ballerina solista (in altre recite Sofia Rosolini) mentre nella coppia principale brillerà la presenza di Leonid Sarafanov (il 12, 14, 18 e 20 maggio): al suo fianco Alessandra Vassallo (che danzerà anche con Antonino Sutera) giovane artista scaligera, appena applaudita nel Gala des Étoiles, come pure Antonella Albano e Federico Fresi che in altre recite si esibiranno nel medesimo ruolo.
Diamonds sarà l’occasione per ammirare, per la prima volta insieme alla Scala, due straordinarie coppie di star: Alina Somova (nelle recite del 12, 14 sera e 15 maggio) e Polina Semionova, (nelle recite conclusive del 24, 25, 26 maggio), entrambe al fianco di Guillaume Côté che, come annunciato, sarà in scena anche nelle prime recite, assegnate a Roberto Bolle. Ma anche altri cast sono da tenere d’occhio: Alina Somova danzerà in Diamonds anche nelle recite del 18 e 20 maggio, accanto a Gabriele Corrado; in altre recite la coppia principale sarà composta da Francesca Podini con Gabriele Corrado e Marta Romagna con Eris Nezha.
Sul podio sarà David Coleman e, nelle recite del 24, 25, 26 maggio, Alessandro Ferrari: per motivi personali il maestro Paul Connelly è stato costretto a rinunciare alla direzione di Jewels.
EMERALDS
Coppie principali
12, 14s, 18, 19, 20, 24 Mariafrancesca Garritano – Antonino Sutera
Petra Conti – Mick Zeni
14p, 15, 21, 22, 25, 26 Gilda Gelati – Alessandro Grillo
Mariafrancesca Garritano – Andrea Volpintesta
RUBIES
Solista
Marta Romagna (12, 14s, 15, 18, 20, 22, 25, 26)
Sofia Rosolini (14p, 19, 21, 24)
Coppia principale
Alessandra Vassallo – Leonid Sarafanov (12, 14s, 18, 20)
Antonella Albano – Federico Fresi (14p, 19,24)
Alessandra Vassallo – Antonino Sutera (15, 21, 22, 25, 26)
DIAMONDS
Coppia principale
Alina Somova – Guillaume Côté (12, 14s, 15)
Francesca Podini – Gabriele Corrado ( 14p, 22)
Alina Somova – Gabriele Corrado (18, 20)
Marta Romagna – Eris Nezha (19, 21)
Polina Semionova – Guillaume Côté (24, 25, 26)
Cast data per data sul nostro sito www.teatroallascala.org
JEWELS
Il soggetto
Marinella Guatterini
Jewels, presentato a New York il 13 aprile 1967, figura come eccezione, sia nell’originale repertorio di George Balanchine, sia nella storia del balletto, essendo una lunga coreografia, a serata intera, in tre “atti”, priva di spunti narrativi e guidata da un solo e unico tema: le pietre preziose. Lo stesso Balanchine racconta che l’idea della creazione di un nuovo balletto con costumi cosparsi di gioielli (poi firmati dalla prediletta costumista Karinska) cominciò a balenargli nella mente quando un amico gli presentò il gioielliere Claude Arpels. Tempo dopo, il coreografo ebbe modo di ammirare, a New York, una sua splendida collezione di preziosi proprio nella gioielleria “Van Cleef & Arpels”. La cosa non dovette lasciarlo indifferente: da orientale, da georgiano del Caucaso, Balanchine confessò sempre la sua passione per il colore delle gemme e la bellezza delle pietre preziose. E fu molto soddisfatto nel constatare, durante l’allestimento del balletto, come i gioielli applicati da Karinska ai costumi si avvicinassero molto agli originali (quelli, ovviamente, troppo pesanti da poter essere indossati dai danzatori!).
Anche se accecato dall’abbacinante luce dei bijoux, Balanchine non rinunciò di certo ad attingere, anche in questo balletto, alle sue abituali fonti ispiratrici: ovvero la musica che in quel momento lo seduceva e i danzatori che più lo affascinavano. All’epoca, inoltre, nutriva il forte desiderio di dar vita a una creazione ampia e opulenta, che fosse apprezzata dal grande pubblico e adatta al New York City Ballet, la sua numerosa compagnia, che proprio in quell’occasione si sarebbe avvalsa di una nuova e prestigiosa dimora, il New York State Theatre del Lincoln Center. Il risultato fu un balletto in tutto e per tutto corrispondente alle aspirazioni del suo creatore.
Le donne amano i gioielli e George Balanchine (1904-1983), il coreografo che più ha assecondato la danza al femminile realizzò un balletto rendendo loro omaggio. Jewels è un trittico, in cui in ogni sua parte brilla lo splendore di una pietra preziosa. Perfezione fisica e colori si amalgamano alle essenze musicali di Gabriel Fauré, Igor Stravinskij e Pëtr I’lič Čajkovskij rispettivamente in Emeralds, Rubies e Diamonds .
EMERALDS
(Smeraldi)
Concepito per due coppie principali, tre solisti e un corpo di ballo di dieci ballerine, e coreografato su brani di Gabriel Fauré, tratti da Pelléas et Mélisande (1898) per il dramma di Maurice Maeterlinck, e da Shylock (1889), per quello di Edmond Haraucourt, Emeralds ha inizio con un delicato passo a due incorniciato da otto danzatrici, su una soffice musica per archi. Segue una variazione per una delle soliste su una musica melodiosa, a sua volta raggiunto da un’altra variazione per la seconda solista. Quindi, un pas de trois anticipa su una mutata musica per archi, un altro passo a due, quieto e solitario. Il finale riporta in scena tutti i danzatori. L’ordine dei brani musicali è: Prélude, Fileuse, Sicilienne (da Pelléas et Mélisande), Entracte, Nocturne, Épithalame e Finale (da Shylock) e La mort de Mélisande (di nuovo da Pelléas et Mélisande). Balanchine aggiunse solo in seguito, nel 1976, Nocturne pas de deux e il Pas de sept finale. Il coreografo ebbe a dire, e a scrivere, che, poiché raccontare a parole questo tipo di danza pura sarebbe stato noioso, forse lo spettatore avrebbe potuto pensare all’evocazione della Francia: “la Francia dell’eleganza, del lusso, dello chic, dei profumi”. E possiamo aggiungere, la Francia culla del balletto romantico…
RUBIES
(Rubini)
A proposito di Rubies, Balanchine stesso volle precisare, disapprovando il parere di alcune esegeti, che la seconda parte di Jewels non sarebbe affatto rappresentativa dell’America, della sua energia, delle sue girls da commedia musicale. Al contrario, la coreografia sarebbe stata ancora una volta ispirata alla prediletta musica del connazionale Stravinskij e concepita in accordo con il compositore stesso. Rubies mette in scena una coppia principale, un solista e un corpo di ballo femminile e maschile. La coppia e il solista si alternano alla guida dell’ensemble. Il Capriccio per piano e orchestra di Stravinskij, del 1929, in tre movimenti (Presto, Andante rapsodico e Allegro capriccioso ma tempo giusto), qui utilizzato -, fu pensato da Stravinskij avendo in mente la brillantezza di Carl Maria von Weber e cioè, secondo la definizione di Praetorius, come sinonimo di “fantasia, o forma libera di fugato”. Talvolta il balletto, specie se presentato senza quanto lo precede e lo segue in Jewels, prende anche il titolo di Capriccio, e proprio in onore alla musica.
DIAMONDS
(Diamanti)
L’ultima parte di Jewels è danzata da una ballerina e dal suo partner, da un gruppo di solisti e da un ampio corpo di ballo sugli ultimi quattro movimenti dei cinque che costituiscono la Sinfonia n. 3 in re maggiore di Čajkovskij. Escluso il primo movimento della Sinfonia che Balanchine non riteneva adatto alla danza, il secondo (Alla tedesca, Allegro moderato e semplice) è destinato a tredici ballerine e una coppia di solisti. Il terzo (Andante elegiaco) punta sulla coppia principale, il quarto (Scherzo, Allegro vivo) fa danzare quattro ballerini e altrettante ballerine con variazioni dei due protagonisti. E infine il quinto movimento (Allegro con fuoco-tempo di Polacca) muove l’intero gruppo composto di trentaquattro elementi.
Teatro alla Scala – per gentile concessione.
Dal programma di sala Jewels, Teatro alla Scala Stagione 2010 – 2011
The performance of “Jewels”, choreography by George Balanchine © The George Balanchine Trust, a Balanchine® Ballet, is presented by arrangement with the George Balanchine Trust and has been produced in accordance with the Balanchine Style® and Balanchine Technique® Service standards established and provided by the Trust