Abbado apre i grandi 5 concerti del Ravenna Festival
Claudio Abbado e la ‘Mozart’ inaugurano la XXII edizione di Ravenna Festival
Ravenna Festival apre nel segno di Mozart e di Beethoven con Claudio Abbado sul podio dell’Orchestra Mozart, martedì 7 giugno al Palazzo Mauro de Andrè (ore 21) .
L’evento inaugurale della XXII edizione è reso possibile grazie al prezioso contributo di Eni.
Il programma è quello delle grandi occasioni, con la prima parte interamente dedicata al genio salisburghese (con la prima delle sue grandi sinfonie, le ‘turcherie’ del suo concerto violinistico più famoso e l’impeto spontaneo di quello per oboe) e, in chiusura, la ‘Pastorale’ di Beethoven.
Il concerto si apre infatti con la sinfonia ‘Haffner’, eseguita per la prima volta a Vienna nel 1783, ma che Mozart aveva elaborato a partire da una serenata composta l’anno prima per un’importante famiglia salisburghese. La ‘Haffner’, che prevede nell’organico anche flauti e clarinetti secondo la moda viennese del tempo, segna l’esordio di Mozart nel grande repertorio sinfonico. Si prosegue con l’impetuoso concerto per oboe (solista Lucas Macias Navarro) in do maggiore K 314, spesso eseguito al flauto; nel 1778 Mozart trascrisse infatti per flauto la partitura originariamente destinata all’oboe, per soddisfare la richiesta di un ricco chirurgo della Compagnia Olandese delle Indie Orientali, Ferdinand de Jean, detto “l’Indiano”. Il concerto per violino e orchestra K 219 (solista Isabelle Faust) invece è l’ultimo dei cinque concerti destinati al violino ritenuti autentici: composto a Salisburgo nel 1775, ha un rondò finale, che Mozart suggeriva di eseguire “il più veloce possibile”, ricco di trovate musicali ‘alla turca’.
Concluderà il programma la Sinfonia n. 6 in Fa maggiore di Beethoven. “Quello che Beethoven pensa della Pastorale non lo sapremo mai, perché in questa sinfonia egli, diversamente dal solito, non pensa ma si contenta di guardare”, ha scritto lo scrittore e compositore Alberto Savinio, ‘al secolo’ Alberto De Chirico. Come il pubblico che, di fronte all’unicità di questa pagina continua a ‘guardare’ riuscendo, talvolta, a scorgere l’essenza della musica. Non stupisce dunque che Claudio Abbado l’abbia scelta per segnare il proprio ritorno a Ravenna Festival, a quasi vent’anni di distanza dalla sua unica partecipazione. Un ritorno ancor più atteso dopo l’indisposizione dell’anno scorso, che lo costrinse a cancellare gli impegni di giugno, compresa l’inaugurazione del Festival per la quale il Maestro suggerì Diego Matheuz.
Claudio Abbado, che da oltre trent’anni non smette di dare voce ai musicisti del futuro, sarà a Ravenna con la ‘sua’ Orchestra Mozart, nata in seno all’Accademia Filarmonica di Bologna, per iniziativa di Carlo Maria Badini e Fabio Roversi-Monaco, in vista del 250° anniversario della nascita di Mozart. Abbado ha delineato il profilo dell’orchestra, invitando strumentisti di rilievo internazionale accanto a giovani musicisti provenienti da tutta l’Europa oltre che dal Venezuela e da altri paesi del mondo. Dal suo debutto, avvenuto nel 2004 al Teatro Manzoni di Bologna, l’Orchestra ha suonato insieme a solisti e direttori di rilievo internazionale e ha inoltre contribuito all’emergere di nuovi talenti, come Diego Matheuz, che Abbado nel 2010 ha voluto al proprio fianco come Direttore Ospite Principale.
Abbado apre la ‘favolosa’ cinquina di direttori di Ravenna Festival 2011, seguiranno Esa-Pekka Salonen (18 giugno), Kent Nagano (19 giugno), Riccardo Muti (24 e 26 giugno con l’opera “I due Figaro” e il 7 luglio concerto) e Zubin Mehta (29 giugno).