Concerto di chiusura Ravenna Festival
Verdi e Bellini: la musica del Risorgimento per il nuovo Viaggio dell’Amicizia
Giovedì 7 luglio, Palazzo Mauro De André ore 21
La XXII edizione di Ravenna Festival arriva al centro della propria ‘anima’: il concerto delle ‘Vie dell’Amicizia’ che ogni anno viene presentato a Ravenna, per raggiungere città simbolo, alla ricerca di un dialogo con gli altri e, quindi, alla ricerca di sé stessi. Un momento irrinunciabile, che da 15 anni fa risuonare la forza pacificatrice della musica, linguaggio universale che sa parlare al cuore e alle menti di tutti, in ogni parte del mondo e ora approderà a Nairobi.
Riccardo Muti eseguirà arie, sinfonie e cori d’opera di Vincenzo Bellini e Giuseppe Verdi, sul podio di Orchestra Giovanile Luigi Cherubini; Orchestra Giovanile Italiana; La Stagione Armonica; Coro del Teatro Municipale di Piacenza (maestri del coro: Sergio Balestracci, Corrado Casati). I solisti saranno Anna Kasyan (soprano), Anna Malavasi (mezzosoprano), Piero Pretti (tenore), Alessandro Luongo (baritono), Luca Dall’Amico (basso).
Il concerto di Ravenna, celebra anche i 150 anni dell’Unità d’Italia, si terrà giovedì 7 luglio, al Palazzo Mauro de André (alle 21).
“Ho sempre tenuto per bandiera l’impegno di riportare Verdi alle sue partiture […] che non vuol dire fare quello che c’è scritto, ma cercare di cogliere attraverso il segno le retrostanti possibilità infinite”. Per Riccardo Muti quella verdiana è una sorta di ‘lingua madre’, incarnazione dell’idea di un’italianità musicale nei suoi esiti più alti, espressione dello strato profondo del carattere nazionale. Un’italianità che sa anche accogliere in questo abbraccio musicale un’umanità meno fortunata, rappresentata però gioiosamente dai giovanissimi artisti degli slum di Nairobi presenti già nel concerto di Ravenna.
Per altro il Risorgimento si identifica nel canto. Cantavano tutti. Cantava l’Eroe dei Due Mondi, Giuseppe Garibaldi, fino agli ultimi giorni nel ritiro di Caprera, intonando con voce baritonale arie favorite di Verdi e Donizetti. Cantava l’uomo il cui volto “giammai non rise”, perché teneva lo sguardo fisso verso l’Italia e dietro il quale “un popolo morto si mise” (secondo i versi di Giosué Carducci): Giuseppe Mazzini. Aurelio Saffi racconta che amava accompagnarsi con la chitarra, nella solitudine delle notti come nei rari momenti di riposo durante le tumultuose giornate della Repubblica Romana. E cantavano i mazziniani Attilio ed Emilio Bandiera nel vallone di Rovito, prima della fucilazione. La musica, insomma, ha avuto un peso determinante nella diffusione delle idee unitarie soprattutto nelle classi medie e popolari.
Allora, alcune fra le più intense pagine dei suoi melodrammi, con un significativo cenno anche al più spiccato lirismo belliniano, fremono come una sorta di bandiera musicale nazionale in questo concerto ‘corale’ in cui Muti riunisce una straordinaria compagine musicale: ancora una volta, insieme a cori ben sperimentati e a solisti di talento, ci saranno le più importanti orchestre giovanili del paese. Verranno infatti eseguiti ‘Sinfonia’ dalla ‘Norma’ e il finale del secondo atto de ‘I Puritani’ di Vincenzo Bellini. Il corpo centrale del concerto sarà dedicato a Giuseppe Verdi con la Scena prima del terzo atto di ‘Rigoletto’ ; la prima scena della Gitana da ‘Il Trovatore’; la Sinfonia e il finale del secondo atto da ‘La Forza del destino’; la prima parte, Gerusalemme, da ‘Nabucodonosor’.
Nel finale, che si preannuncia di grande impatto emotivo, sarà proposto il celeberrimo ‘Va pensiero’ dove ai cori La Stagione Armonica e del Municipale di Piacenza si uniranno i bambini delle comunità africane e romagnola di Ravenna, preparati da Katia Gori ed Elisabetta Agostini. Il coro, formato per l’occasione, è nato dall’incontro fra ‘Libere note’, e i bambini e gli adulti delle diverse comunità africane presenti nel Ravennate, in particolare quella senegalese e quella nigeriana. Un festoso insieme di voci, che si è potuto realizzare grazie alla preziosa ed entusiasta collaborazione di Mamadou Diagne, Moussa Diagne, Babacar Pouje, Nadia Gadini e Rita Lugaresi.
Nello stesso tempo si rinnova il ponte di fratellanza che, sempre sotto la direzione di Riccardo Muti, negli anni ha raggiunto Sarajevo, Gerusalemme, Beirut, New York, Erevan e Istanbul; ma anche Mosca, Il Cairo, Damasco, fino al simbolico incontro di Trieste del 2010. Quest’anno il viaggio porterà a Nairobi, con lo spirito rivolto alle popolazioni delle baraccopoli e all’impegno dei missionari italiani in Africa. Per questo il concerto è dedicato alle martiri Annalena Tonelli e suor Leonella Sgorbati, che hanno appunto dedicato la propria vita a quel continente. La serata vedrà la partecipazione di giovani acrobati e percussionisti degli slum di Nairobi, che hanno scelto di mantenere il proprio impegno e di presentarsi al pubblico ravennate, nonostante la tragedia che ha colpito il loro gruppo, sabato 2 luglio. Questo anche per rendere omaggio a George Munyua Gathuru e Marco Colombaioni che hanno perso la vita nel tratto di mare antistante Marina di Ravenna.
Così il Koinonia Children Team, durante la serata, ‘anticiperà’ lo spirito della festa che si svolgerà a Nairobi: a partire da un bambino che canterà una ninna nanna tradizionale Luhya, il secondo, grande gruppo etnico del Kenya. La nenia spiega al bimbo che si deve addormentare quanto sia prezioso il latte, ‘mavele’ nella lingua africana, simbolo di vita. Se c’è il latte, significa che la tribù ha avuto un buon raccolto e quindi il bestiame è in ottima salute perché ha mangiato. Poi il Team presenterà alcuni esempi della loro abilità acrobatica, accompagnati dal ritmo delle percussioni.
Il Viaggio dell’Amicizia, iniziato con il concerto in programma a Piacenza il 6 luglio, dopo la serata di Ravenna culminerà nella grande festa di Nairobi si svolgerà il 9 luglio, nel suggestivo scenario dell’Uhuru Park.
L’evento è stato reso possibile dalla preziosa collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e da La Cassa-Cassa di Risparmio di Ravenna.
Info 0544 249244 ravennafestival.org
Biglietti da 12 euro (10 ridotti) a 93 euro (85 ridotti).
“I giovani al festival”: fino a 14 anni 5 euro, da 14 a 18 anni (50% tariffe ridotte), fino a 26 anni ‘ridotti’.