L’ Arena del sole debutta a Verona con Otello
Debutto di Otello in prima nazionale al Teatro Romano di Verona il 13 luglio
la nuova produzione dell’Arena del Sole – Teatro Stabile di Bologna in collaborazione con
l’Estate Teatrale Veronese, con la regia di Nanni Garella
Protagonisti Franco Branciaroli, Maurizio Donadoni e Lucia Lavia
Prima nazionale mercoledì 13 luglio, al Teatro Romano di Verona, di Otello, la nuova produzione di Arena del Sole – Nuova Scena – Teatro Stabile di Bologna, in collaborazione con il 63° Festival Shakespeariano dell’Estate Teatrale Veronese (repliche fino a sabato 16 luglio, ore 21.15).
Lo spettacolo è diretto da Nanni Garella, che ha curato anche la traduzione e l’adattamento della tragedia di William Shakespeare, e vede protagonisti Franco Branciaroli nei panni del Moro di Venezia e Maurizio Donadoni in quelli di Iago. A dare corpo e voce a Desdemona sarà Lucia Lavia.
Il cast di attori è completato da Federica Fabiani (Emilia), Woody Neri (Cassio), Matteo Alì (Roderigo). Nanni Garella aveva tenuto per sé il ruolo di Montano ma alla fine ha preferito, per il debutto, affidare la parte al regista assistente Gabriele Tesauri – col quale si era alternato in scena nel corso delle prove – per concentrarsi sulla regia nell’ultima parte dell’allestimento.
Le scene sono di Antonio Fiorentino, le luci di Gigi Saccomandi e i costumi di Claudia Pernigotti.
I numerosi temi affrontati in questa messinscena di Otello vanno oltre quello classico della gelosia portata alle estreme conseguenze: lo scontro tra occidente e oriente, una storia che ritorna e costruisce nella mente un immaginario di guerre vicine e devastanti; la fragilità della natura umana; il pregiudizio razziale; visioni del mondo contrapposte: quella di Otello – bellezza e armonia, nobiltà, lealtà, amore – e quella di Iago che disegna un mondo abietto e volgare nella totale assenza di ideologia, in cui regna il pragmatismo empirico più spregiudicato.
«Nell’Otello di Shakespeare – scrive il regista Nanni Garella nei suoi appunti di drammaturgia – alla fine perdono tutti, i nobili e i malvagi: Desdemona, Emilia, Roderigo assassinati, Otello suicida, Iago travolto dai suoi stessi inganni e dalle sue trame scellerate. Tutti fanno scelte sbagliate. Il mondo non ritrova il suo equilibrio, dopo l’atto estremo di Otello e il sacrificio di sua moglie: come dopo un’eclissi di sole e di luna – stralcio simbolico di una immagine barocca – l’uomo resta sotto un cielo vuoto. (…) Nessuno ha la meglio, alla fine. In realtà, il mondo somiglia molto di più a come
lo immagina Iago, ma anch’egli ne è travolto. Cosa resta, dopo gli assassini, i suicidi, il crollo della fiducia, della fedeltà e dell’amore? Probabilmente solo la notte buia, il cupo abisso in cui precipita a volte la mente umana.