Una hit del ‘600 recuperata nella Valle d’Itria
Prima rappresentazione mondiale in tempi moderni per Il Novello Giasone di Francesco Cavalli e Alessandro Stradella, venerdì 29 luglio sera, nel Teatro Verdi di Martina Franca, ore 21, nell’edizione critica curata da Nicola Usula e Marco Beghelli e la consulenza di Lorenzo Bianconi.
Il Novello Giasone di Cavalli / Stradella
Giasone è forse l’opera più rappresentativa di tutto il Seicento: molto più dei capolavori stessi diMonteverdi (che fu il maestro di Cavalli) che, pur preparando il terreno al nuovo genere, ebberocertamente minore diffusione e popolarità. Tuttavia la fortuna di Giasone e in generale dell’opera inmusica di questi anni la si comprende meglio non quale esempio, fra i primi, di opera «mercenaria» (cioè destinata a un pubblico pagante), ma come ultima novità – quasi un nuovo corso – di un genere ormai acquisito e tradizionalmente consolidato: la commedia dell’arte. La vicenda raccontata da Cicognini è quasi del tutto indifferente al mito (dove al più Medea incantatrice offre il pretesto per
introdurre quelle scene infernali che tanta fortuna avranno in seguito), e la storia, osservata con divina partecipazione da Apollo e Amore, ruota attorno ai propositi matrimoniali di Giasone, tutt’affatto disinteressato a recuperare il suo bravo vello d’oro e invece assai coinvolto in affari amorosi con due fanciulle a cui aveva già regalato un paio di pargoletti a testa: Isifile, la buona, ma ormai un amore passato, e Medea, l’attuale amata, ma donna crudele. Apollo crede nel Fato e punta su Medea; Amore crede in se stesso e parteggia per Isifile. Perderanno entrambi giacché Giasone, impossibilitato a sposare Medea, si concederà a Isifile (che aveva appena tentato di gettare da un dirupo) in un momento di pietosa debolezza provocato dalla di lei scenata. Cicognini, il più acclamato drammaturgo del momento, si muove nel dramma per musica e la prosa con la stessa disinvoltura con cui passa dal comico alla tragedia sacra. L’edizione che sarà rappresentata domani,
quella appunto di Stradella risulta più moderna, concisa e spettacolare, con alcuni interventi rispetto
alla partitura originale: il prologo che si inserisce in un ricco filone di prologhi seicenteschi,
l’intermezzo tra gli atti II e III, un breve diverbio comico e la scena III, 14, che vira nel comico
rispetto all’originale in cui l’eroe si tormenta nel rimorso di aver soppresso l’innocente Isifile.
L’opera di Cavalli rafforzata da Stradella apre uno squarcio affascinante sul laboratorio dell’opera
alla veneziana, nel passaggio dalla prima alla seconda generazione: è la fase in cui il genere,
diffondendosi in tutta Italia si stabilizza nelle forme drammatiche e musicali come nelle routines
produttive, tenendo d’occhi le aspettative di un pubblico oramai smaliziato.
Luogo : Teatro Verdi
Autore : Cavalli/Stradella
Francesco Cavalli / Alessandro Stradella
IL NOVELLO GIASONE
Dramma per musica di Giacinto Andrea Cicognini
con aggiunte di Giovanni Filippo Apolloni e Filippo Acciaiuoli
Partitura di Francesco Cavalli, riadattata da Alessandro Stradella
per il Teatro Nuovo di Roma in Tordinona l’anno 1671
Edizione critica a cura di Nicola Usula e Marco Beghelli
con la consulenza di Lorenzo Bianconi
OIDI – Festival Baroque Ensemble
Prima rappresentazione mondiale in tempi moderni
GIASONE Borja Quiza
MEDEA Aurora Tirotta
ISIFILE Roberta Mameli
EGEO Mirko Guadagnini
BESSO Luigi De Donato
DELFA Paolo Lopez
ORESTE Luca Tittoto
ALINDA Gaia Petrone
ERCOLE Masashi Mori
DEMO Krystian Adam
VOLANO Pavol Kuban
SOLE Maria Luisa Casali
MUSICA Gabriella Costa
POESIA Giuseppina Bridelli
PITTURA Gaia Petrone
ARCHITETTURA Krystian Adam
SATIRO Pavol Kuban
AMORE Giuseppina Bridelli
Direttore Antonio Greco
Regia Juliette Deschamps
Scene Benito Leonori
Costumi Vanessa Sannino
Lighting designer Alessandro Carletti
Consulente per la drammaturgia Vincenzo De Vivo