Verdi, Rossini e Mozart a Venezia in settembre
Da venerdì 3 settembre al teatro Malibran Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini
La programmazione lirica del mese di settembre 2011 sarà particolarmente intensa: mentre al Teatro La Fenice andranno in scena La traviata (dal 27 agosto) e Don Giovanni (dal 20 settembre), dal 2 settembre 2011 il Teatro Malibran ospiterà la ripresa di un altro caposaldo dell’opera italiana ottocentesca: Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, melodramma buffo in due atti su libretto di Cesare Sterbini tratto dall’omonima commedia di Beaumarchais, riproposto nel fortunato allestimento di Bepi Morassi (regia), Lauro Crisman (scene e costumi) e Vilmo Furian (luci) .
Andata in scena per la prima volta al Teatro Argentina di Roma il 20 febbraio 1816, dopo il fiasco della prima l’opera trionfò nelle repliche, rimanendo in seguito una delle opere più rappresentate al mondo e il capolavoro rossiniano per antonomasia.
L’Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice saranno diretti per le sette recite di settembre dal ventiquattrenne direttore veronese Andrea Battistoni, per le quattro recite di ottobre dal direttore vicentino Giovanni Battista Rigon. Il doppio cast sarà formato da Enrico Iviglia in alternanza con Dmitry Trunov nel ruolo del conte d’Almaviva, Elia Fabbian in alternanza con Omar Montanari in quello di Bartolo, Manuela Custer in alternanza con Marina Comparato in quello di Rosina, Christian Senn in alternanza con Giorgio Caoduro in quello di Figaro, Mirco Palazzi in alternanza con Luca Dall’Amico in quello di Basilio, Giovanna Donadini in quello di Berta e William Corrò in quello di Fiorello. Nel ruolo dell’ufficiale vi saranno gli artisti del coro Massimiliano Liva e Giuseppe Accolla.
La prima di venerdì 2 settembre 2011 alle ore 19.00 sarà seguita da dieci repliche, tutte fuori abbonamento salvo una: in settembre sabato 3 alle 15.30, mercoledì 14, giovedì 15 e venerdì 16 alle 19.00, sabato 17 in abbonamento turno C e domenica 18 alle 15.30; in ottobre giovedì 6 e venerdì 7 alle 19.00, sabato 8 e domenica 9 alle 15.30.
Le recite del 14 settembre e del 9 ottobre rientrano rispettivamente nelle iniziative «La Fenice per la città» e «La Fenice per la provincia», rivolte ai residenti nel comune e nella provincia di Venezia.
Nel dicembre 1815 Rossini, ormai compositore affermato, firmò una scrittura col teatro Argentina con cui si impegnava a comporre un’opera comica per il carnevale successivo. Composta in poche settimane su un libretto di Cesare Sterbini tratto dalla commedia Le barbier de Séville ou La précaution inutile di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais (Parigi 1775), l’opera andò in scena il 20 febbraio 1816 col titolo Almaviva ossia L’inutile precauzione, sia per riverenza verso Paisiello che già si era cimentato col Barbiere (San Pietroburgo 1782), sia per valorizzare la parte del tenore Manuel García, elevato al rango di protagonista. Dopo il fiasco della prima, l’opera trionfò nelle ultime sere del carnevale e in seguito rimase una delle opere più eseguite del mondo.
Nella città di Siviglia il maturo Don Bartolo tiene segregata in casa la pupilla Rosina, che desidererebbe sposare. Il barbiere Figaro, fantasioso e pieno di risorse, aiuta l’innamorato conte di Almaviva a conquistare Rosina, che ricambia i suoi sentimenti. Dopo arditi travestimenti e scambi di biglietti, Figaro e Almaviva riescono a compiere il loro progetto: i due giovani innamorati si sposano, Don Bartolo riceve in dono la dote di Rosina e l’opera si chiude nell’allegria generale.
Il libretto conserva intatta la commedia di Beaumarchais, anzi ne sottolinea i lati più specifici e li sviluppa in situazioni nuove, a partire da Rosina, prototipo di femminilità decisa e intraprendente. Tutti i personaggi sono caratterizzati in senso realistico e si producono in pezzi d’azione: quando cantano fanno progredire la vicenda o rispondono a forti esigenze comunicative. Grande importanza hanno anche i concertati, che occupano buona parte della partitura: primo fra tutti il grandioso finale dell’atto primo.
La programmazione lirica del mese di settembre 2011 sarà particolarmente intensa: mentre al Teatro La Fenice andranno in scena La traviata (dal 27 agosto) e Don Giovanni (dal 20 settembre), dal 2 settembre 2011 il Teatro Malibran ospiterà la ripresa di un altro caposaldo dell’opera italiana ottocentesca: Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, melodramma buffo in due atti su libretto di Cesare Sterbini tratto dall’omonima commedia di Beaumarchais, riproposto nel fortunato allestimento di Bepi Morassi (regia), Lauro Crisman (scene e costumi) e Vilmo Furian (luci) .
Andata in scena per la prima volta al Teatro Argentina di Roma il 20 febbraio 1816, dopo il fiasco della prima l’opera trionfò nelle repliche, rimanendo in seguito una delle opere più rappresentate al mondo e il capolavoro rossiniano per antonomasia.
L’Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice saranno diretti per le sette recite di settembre dal ventiquattrenne direttore veronese Andrea Battistoni, per le quattro recite di ottobre dal direttore vicentino Giovanni Battista Rigon. Il doppio cast sarà formato da Enrico Iviglia in alternanza con Dmitry Trunov nel ruolo del conte d’Almaviva, Elia Fabbian in alternanza con Omar Montanari in quello di Bartolo, Manuela Custer in alternanza con Marina Comparato in quello di Rosina, Christian Senn in alternanza con Giorgio Caoduro in quello di Figaro, Mirco Palazzi in alternanza con Luca Dall’Amico in quello di Basilio, Giovanna Donadini in quello di Berta e William Corrò in quello di Fiorello. Nel ruolo dell’ufficiale vi saranno gli artisti del coro Massimiliano Liva e Giuseppe Accolla.
La prima di venerdì 2 settembre 2011 alle ore 19.00 sarà seguita da dieci repliche, tutte fuori abbonamento salvo una: in settembre sabato 3 alle 15.30, mercoledì 14, giovedì 15 e venerdì 16 alle 19.00, sabato 17 in abbonamento turno C e domenica 18 alle 15.30; in ottobre giovedì 6 e venerdì 7 alle 19.00, sabato 8 e domenica 9 alle 15.30.
Le recite del 14 settembre e del 9 ottobre rientrano rispettivamente nelle iniziative «La Fenice per la città» e «La Fenice per la provincia», rivolte ai residenti nel comune e nella provincia di Venezia.
Nel dicembre 1815 Rossini, ormai compositore affermato, firmò una scrittura col teatro Argentina con cui si impegnava a comporre un’opera comica per il carnevale successivo. Composta in poche settimane su un libretto di Cesare Sterbini tratto dalla commedia Le barbier de Séville ou La précaution inutile di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais (Parigi 1775), l’opera andò in scena il 20 febbraio 1816 col titolo Almaviva ossia L’inutile precauzione, sia per riverenza verso Paisiello che già si era cimentato col Barbiere (San Pietroburgo 1782), sia per valorizzare la parte del tenore Manuel García, elevato al rango di protagonista. Dopo il fiasco della prima, l’opera trionfò nelle ultime sere del carnevale e in seguito rimase una delle opere più eseguite del mondo.
Nella città di Siviglia il maturo Don Bartolo tiene segregata in casa la pupilla Rosina, che desidererebbe sposare. Il barbiere Figaro, fantasioso e pieno di risorse, aiuta l’innamorato conte di Almaviva a conquistare Rosina, che ricambia i suoi sentimenti. Dopo arditi travestimenti e scambi di biglietti, Figaro e Almaviva riescono a compiere il loro progetto: i due giovani innamorati si sposano, Don Bartolo riceve in dono la dote di Rosina e l’opera si chiude nell’allegria generale.
Il libretto conserva intatta la commedia di Beaumarchais, anzi ne sottolinea i lati più specifici e li sviluppa in situazioni nuove, a partire da Rosina, prototipo di femminilità decisa e intraprendente. Tutti i personaggi sono caratterizzati in senso realistico e si producono in pezzi d’azione: quando cantano fanno progredire la vicenda o rispondono a forti esigenze comunicative. Grande importanza hanno anche i concertati, che occupano buona parte della partitura: primo fra tutti il grandioso finale dell’atto primo.