Elektra apre la Prosa dell’Alighieri
Elisabetta Pozzi, un’Elektra prigioniera della follia
La Stagione di Prosa del Teatro Alighieri apre con il dramma di Hugo von Hofmannsthal.
La Stagione di Prosa del Teatro Alighieri – curata da Ravenna Teatro per l’Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna – apre con Elektra di Hugo von Hofmannsthal con Elisabetta Pozzi, per la regia di Carmelo Rifici, in scena da giovedì 24 a domenica 27 novembre alle ore 20.30, domenica replica ore 15.30.
Tra il 1901 e il 1903, lo scrittore e drammaturgo austriaco Hugo von Hofmannsthal fonde nell’atto unico della tragedia Elektra le suggestioni nate dalla lettura dell’omonima opera di Sofocle e le temperie culturali del XIX secolo. Un’opera che segna l’incontro tra mito e psicoanalisi, alla ricerca di un ideale ricongiungimento tra l’uomo moderno e le sue antiche origini: nel personaggio della protagonista, dedicato all’attrice Eleonora Duse, convivono la baccante dionisiaca e la donna isterica moderna. Elettra figlia di Agamennone, vive a lungo fianco a fianco con gli assassini del padre, la madre Clitemnestra e il suo amante Egisto, animata dall’attesa del ritorno del fratello Oreste cui è affidato il compito della vendetta. Elektra, e non meno di lei la sorella Crisotemide, è prigioniera nella sua stessa follia, nel recinto angusto e isolato delle loro angosce, delle loro ossessioni.
In questa nuova produzione del Teatro Stabile del Veneto, diretto da Alessandro Gassman, si ricompone, dopo il successo di Fedra di Euripide, allestita nel 2010 al Teatro Greco di Siracusa, la coppia artistica formata da Elisabetta Pozzi e dal regista Carmelo Rifici. La pluripremiata attrice, che per le sue precedenti interpretazioni è stata insignita di quattro Premi Ubu, due premi della critica e il Premio Duse, è qui assoluta protagonista nel ruolo di Elettra. Dopo aver attraversato un universo di ruoli femminili particolarmente complessi come Medea, Fedra, La donna del mare, diretta da grandi maestri quali Albertazzi, Lavia, Cobelli, Stein, incontra lo sguardo registico di Carmelo Rifici, allievo di Luca Ronconi, due volte vincitore del Premio della Critica (nel 2005 come regista emergente e nel 2009 per lo spettacolo I Pretendenti di Lagarce) e Premio ETI Olimpici del Teatro 2009 come miglior regista dell’anno.
«La vera ispirazione dell’autore – spiega Carmelo Rifici – non va cercata nella Grecia di Sofocle, ma nell’universo poetico di Shakespeare, Elektra assomiglia molto di più ad Amleto che alla sua omonima classica. La poesia è utilizzata da Hofmannsthal per distruggere il concetto di azione. Amleto è il primo grande personaggio moderno intento più a ragionare che a muoversi, il dubbio se essere o non essere sta alla base dell’anelito di Elektra, che vuole uccidere ma non riesce a farlo. L’azione le è negata, buona solo ad immaginare il matricidio ma incapace di agire ella stessa. Un essere impossibilitato ad agire, chiuso in una prigione, così appare in quel tempo a Hofmannsthal l’uomo contemporaneo, e così vede se stesso».
Nel labirintico palazzo degli Atridi che, grazie alle scene di Guido Buganza, richiama visivamente le opere dell’artista tedesco Maurits Cornelis Escher, si muovono, affianco a Elisabetta Pozzi, Alberto Fasoli, Mariangela Granelli, Massimo Nicolini, Marta Richeldi e Francesca Botti, Giovanna Mangiù, Silvia Masotti, Chiara Saleri, Lucia Schierano. Costumi Margherita Baldoni; le musiche sono di Daniele D’Angelo; Giovanni Raggi firma le luci.
Diversamente da quanto già annunciato, l’incontro con la compagnia condotto da Serena Simoni avrà luogo venerdì 25 novembre alle ore 17 presso il Teatro Rasi (via di Roma 39).
I biglietti sono in vendita presso la biglietteria del Teatro Alighieri, via Mariani 2, telefono 0544 242957 (orario di apertura: dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17, chiuso il lunedi mattina e il sabato), sul sito www.ravennateatro.com/prosa <http://www.ravennateatro.com/prosa> , presso le agenzie e le filiali della Cassa di Risparmio di Ravenna e IAT di Ravenna.
Per informazioni:
info@ravennateatro.com
ravennateatro.com/prosa
La Stagione di Prosa del Teatro Alighieri apre con il dramma di Hugo von Hofmannsthal.
La Stagione di Prosa del Teatro Alighieri – curata da Ravenna Teatro per l’Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna – apre con Elektra di Hugo von Hofmannsthal con Elisabetta Pozzi, per la regia di Carmelo Rifici, in scena da giovedì 24 a domenica 27 novembre alle ore 20.30, domenica replica ore 15.30.
Tra il 1901 e il 1903, lo scrittore e drammaturgo austriaco Hugo von Hofmannsthal fonde nell’atto unico della tragedia Elektra le suggestioni nate dalla lettura dell’omonima opera di Sofocle e le temperie culturali del XIX secolo. Un’opera che segna l’incontro tra mito e psicoanalisi, alla ricerca di un ideale ricongiungimento tra l’uomo moderno e le sue antiche origini: nel personaggio della protagonista, dedicato all’attrice Eleonora Duse, convivono la baccante dionisiaca e la donna isterica moderna. Elettra figlia di Agamennone, vive a lungo fianco a fianco con gli assassini del padre, la madre Clitemnestra e il suo amante Egisto, animata dall’attesa del ritorno del fratello Oreste cui è affidato il compito della vendetta. Elektra, e non meno di lei la sorella Crisotemide, è prigioniera nella sua stessa follia, nel recinto angusto e isolato delle loro angosce, delle loro ossessioni.
In questa nuova produzione del Teatro Stabile del Veneto, diretto da Alessandro Gassman, si ricompone, dopo il successo di Fedra di Euripide, allestita nel 2010 al Teatro Greco di Siracusa, la coppia artistica formata da Elisabetta Pozzi e dal regista Carmelo Rifici. La pluripremiata attrice, che per le sue precedenti interpretazioni è stata insignita di quattro Premi Ubu, due premi della critica e il Premio Duse, è qui assoluta protagonista nel ruolo di Elettra. Dopo aver attraversato un universo di ruoli femminili particolarmente complessi come Medea, Fedra, La donna del mare, diretta da grandi maestri quali Albertazzi, Lavia, Cobelli, Stein, incontra lo sguardo registico di Carmelo Rifici, allievo di Luca Ronconi, due volte vincitore del Premio della Critica (nel 2005 come regista emergente e nel 2009 per lo spettacolo I Pretendenti di Lagarce) e Premio ETI Olimpici del Teatro 2009 come miglior regista dell’anno.
«La vera ispirazione dell’autore – spiega Carmelo Rifici – non va cercata nella Grecia di Sofocle, ma nell’universo poetico di Shakespeare, Elektra assomiglia molto di più ad Amleto che alla sua omonima classica. La poesia è utilizzata da Hofmannsthal per distruggere il concetto di azione. Amleto è il primo grande personaggio moderno intento più a ragionare che a muoversi, il dubbio se essere o non essere sta alla base dell’anelito di Elektra, che vuole uccidere ma non riesce a farlo. L’azione le è negata, buona solo ad immaginare il matricidio ma incapace di agire ella stessa. Un essere impossibilitato ad agire, chiuso in una prigione, così appare in quel tempo a Hofmannsthal l’uomo contemporaneo, e così vede se stesso».
Nel labirintico palazzo degli Atridi che, grazie alle scene di Guido Buganza, richiama visivamente le opere dell’artista tedesco Maurits Cornelis Escher, si muovono, affianco a Elisabetta Pozzi, Alberto Fasoli, Mariangela Granelli, Massimo Nicolini, Marta Richeldi e Francesca Botti, Giovanna Mangiù, Silvia Masotti, Chiara Saleri, Lucia Schierano. Costumi Margherita Baldoni; le musiche sono di Daniele D’Angelo; Giovanni Raggi firma le luci.
Diversamente da quanto già annunciato, l’incontro con la compagnia condotto da Serena Simoni avrà luogo venerdì 25 novembre alle ore 17 presso il Teatro Rasi (via di Roma 39).
I biglietti sono in vendita presso la biglietteria del Teatro Alighieri, via Mariani 2, telefono 0544 242957 (orario di apertura: dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17, chiuso il lunedi mattina e il sabato), sul sito www.ravennateatro.com/prosa <http://www.ravennateatro.com/prosa> , presso le agenzie e le filiali della Cassa di Risparmio di Ravenna e IAT di Ravenna.
Per informazioni:
info@ravennateatro.com
www.ravennateatro.com/prosa