The best of Parsons Dance a Bologna, Rimini e Ravenna
All’Alighieri arriva ‘The best of Parsons Dance’
Sabato 25 (ore 20.30) e domenica 26 (ore 15.30) febbraio
Dopo il folclore e il balletto classico, il terzo appuntamento della stagione danza del Teatro Aligheri è con una vera e propria icona della post modern dance ovvero con la compagnia creata negli anni Ottanta da David Parsons, che sabato 25 febbraio (20,30) e domenica 26 (15,30) porterà a Ravenna ‘The best of Parsons Dance’. Cinque coreografie che ben rappresentano la creatività del coreografo statunitense e la sua danza piena di energia e positività, acrobatica e comunicativa al tempo stesso: dall’ultima creazione in prima europea ‘Round my world’ a ‘Hand Dance’, da ‘Swing Shift’ alla famosissima ‘Caught’, per finire con la contagiosa allegria di ‘Nascimento’.
La Parsons Dance – fondata nel 1987 da David Parsons e dal light designer Howell Binkley – è tra le poche compagnie che, oltre ad essersi affermate sulla scena internazionale con successo sempre rinnovato, siano riuscite a lasciare un segno nell’immaginario teatrale collettivo e a creare coreografie divenute veri e propri “cult” della danza mondiale. Sin dagli esordi, l’alta preparazione atletica degli interpreti e la grande capacità del fondatore di dare anima alla tecnica sono state gli elementi distintivi della compagnia. Come ha scritto il New York Times, “I ballerini vengono scelti per il loro virtuosismo, energia e sex appeal, attaccano il pubblico come un ciclone, una vera forza della natura”.
Le creazioni di Parsons, prima fra tutte la celeberrima “Caught” del 1982, portano il segno di una straordinaria teatralità e di un lavoro fisico che si trasforma in virtuosismo e leggerezza. È una danza solare, che diverte in quanto espressione di gioia, capace di trasmettere emozioni semplici e dirette, quindi estremamente accessibile al grande pubblico. Le performance della compagnia sono esaltate con fantasia e immaginazione dal light designer Howell Binkley, mentre tra le collaborazioni eccellenti figura Luca Missoni che ha firmato i costumi di molti lavori. La compagnia vanta un vasto repertorio di coreografie originali. Le musiche spaziano da Rossini e Mozart al jazz di Phil Woods e Miles Davis, dal leggendario musicista brasiliano Milton Nascimento a Robert Fripp, chitarrista e fondatore dello storico gruppo rock inglese King Crimson; dalla popolare musica della Dave Matthews Band alle celeberrime hit degli Earth, Wind & Fire. La mescolanza di fisicità, umorismo e tecnologia di Parsons torna a Ravenna e in Italia – nazione con la quale il coreografo ha sempre avuto un rapporto privilegiato, dalla cerimonia di chiusura delle Paraolimpiadi di Torino nel 2006, l’anno successivo la partecipazione alla 57° edizione del Festival di Sanremo e le coreografie per Aida all’Arena di Verona – con una nuova creazione ‘Round my world’ che racconta la sua voglia di comunicare.
Round my world, che ha debuttato in gennaio a New York, mostra una stupefacente varietà di forme e immagini che evidenziano come la globalizzazione e l’informatizzazione stiano rendendo il mondo un luogo sempre più piccolo. Dopo questa nuova proposta, su musica di Zoe Keating il pubblico potrà gustarsi alcuni capolavori che hanno segnato la storia della compagnia ma che risultano sempre attuali e capaci di infondere emozioni freschissime.
Hand Dance, lavoro fantasioso e divertente datato 2003 sul ritmo vibrante della musica di Kenji Bunch – luci di Howell Binkley e costumi dello stesso Parsons – ha come protagonista dieci “mani” che decidono di animarsi. Attraverso la gestualità e l’uso della tecnica del mimo, cinque danzatori riescono a creare un’infinita varietà di immagini altamente evocative, dall’afferrare e dare forma ai pistoni di una locomotiva, al suonare un violoncello sospeso nell’aria.
Sarà poi la volta di Swing Shift, coreografia del 2002 disegnata sempre sulle musiche di Bunch, che si basa sul tango e su danze popolari contigue. In un crescendo che parte dagli idiomi della danza popolare costruito su quattro coppie si passa per due bellissimi assolo femminili per un finale accelerato che rientra nel ‘classico’ repertorio di Parsons.
‘The best of’ non poteva non contemplare il lavoro più celebre dell’intero repertorio della Compagnia, creato da Parsons per se stesso nel 1982 e definita dalla critica “una delle più grandi coreografie degli ultimi tempi”: Caught. Grazie all’uso delle luci stroboscopiche, il ballerino è catturato al culmine di salti ed evoluzioni che lo fanno apparire continuamente sospeso in aria in un gioco di luci e di sorprendente atleticità. La musica ‘progressiv’ è di Robert Fripp (1946), le luci sono di Howell Binkley. Dall’assolo pirotecnico per eccellenza ad un inimitabile allegro finale che coinvolge tutti: Nascimento (1990), coreografia di Parsons creata sulla musica del grande autore brasiliano Milton Nascimento, che la dedicò come regalo alla compagnia. Una coreografia morbida e vivace dove l’intera compagnia – Eric Bourne, Sarah Braverman, Melissa Ullom, Steven Vaughn, Christina Ilisije, Jason MacDonald, Ian Spring e l’italiana Elena D’Amario (che dalla tramissione “Amici” è entrata stabilmente nel cast della compagnia nel 2010) – si unisce in un vera esplosione di gioia che chiude lo spettacolo.
La Stagione d’opera e danza del Teatro Alighieri di Ravenna è realizzata con il contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e il determinante sostegno di Cmc Ravenna e Unicredit.
Biglietti da 8 a 28 euro (ridotto giovani fino a 26 anni da 6 a 18 euro).
Info e prenotazioni: 0544 249244
Al Teatro Ermete Novelli ritorna la Compagnia David Parsons
Venerdì 24 febbraio il Teatro Ermete Novelli (via Cappellini, 3) vede il ritorno alle ore 21 (Turno D – Altri Percorsi, in abbonamento) della Compagnia David Parsons con lo spettacolo Parsons Dance, raccolta dei brani più famosi del poliedrico coreografo americano David Parsons ai quali verrà aggiunta l’ultima creazione “Round My World”.
Dagli anni Ottanta David Parsons, vera e propria icona della Post Modern Dance statunitense, intrattiene il pubblico di tutto il mondo con una danza piena di energia e positività, acrobatica e comunicativa al tempo stesso.
La Parsons Dance – fondata nel 1987 da David Parsons e dal light designer Howell Binkley – è tra le poche Compagnie che, oltre ad essersi affermate sulla scena internazionale con successo sempre rinnovato, siano riuscite a lasciare un segno nell’immaginario teatrale collettivo e a creare coreografie divenute veri e propri “cult” della danza mondiale.
Sin dagli esordi, l’alta preparazione atletica degli interpreti e la grande capacità del fondatore di dare anima alla tecnica sono state gli elementi distintivi della compagnia.
Come ha scritto il New York Times, “I ballerini vengono scelti per il loro virtuosismo, energia e sex appeal, attaccano il pubblico come un ciclone, una vera forza della natura”.
Le creazioni di Parsons, prima fra tutte la celeberrima “Caught” del 1982, portano il segno di una straordinaria teatralità e di un lavoro fisico che si trasforma in virtuosismo e leggerezza.
È una danza solare, che diverte in quanto espressione di gioia, capace di trasmettere emozioni semplici e dirette, quindi estremamente accessibile al grande pubblico. Le performance della compagnia sono esaltate con fantasia e immaginazione dal light designer Howell Binkley, mentre tra le collaborazioni eccellenti figura Luca Missoni che ha firmato i costumi di molti pezzi.
La compagnia vanta un vasto repertorio di coreografie originali. Le musiche spaziano da Rossini e Mozart al jazz di Phil Woods e Miles Davis, dal leggendario musicista brasiliano Milton Nascimento a Robert Fripp, chitarrista e fondatore dello storico gruppo rock inglese King Crimson; dalla popolare musica della Dave Matthews Band alle celeberrime hit degli Earth, Wind & Fire.
TEATRO EUROPAUDITORIUM
Sabato 11 Febbraio ore 21 e Domenica 12 Febbraio ore 16,30
Bags Entertainment e David Parsons presentano
PARSONS DANCE
“La Danza moderna può essere molte cose: intensa, sorprendente, emozionale, magnifica, brutta o noiosa, tutto quello che può venire in mente. Spesso, però, non è divertente. Tranne quando il coreografo è David Parsons”. Observer Tribune
Il Teatro EuropAuditorium ospita Parsons Dance, una delle più importanti compagnie di danza moderna statunitense sabato 11 e domenica 12 febbraio.
Dagli anni ’80 David Parsons, vera e propria icona della Post Modern Dance statunitense, crea una danza piena di energia e positività, acrobatica e comunicativa al tempo stesso. Al suo stile, una personale mescolanza di fisicità, umorismo e tecnologia, hanno contribuito anche le esperienze con Pilobolus, Momix e White Oak Dance Project fondato da Mikhail Baryshnikov.
Il desiderio di creatività, di sperimentazione tra danza, musica e luci hanno spinto Parsons a fondare la Parsons Dance nel 1987 insieme al light designer Howell Binkley. La Parsons Dance è tra le poche compagnie che, oltre ad essersi affermate sulla scena internazionale con successo sempre rinnovato, sono riuscite a lasciare un segno nell’immaginario teatrale collettivo e a creare più di 70 coreografie divenute veri e propri “cult” della danza mondiale. Sin dagli esordi si distingue per l’alta preparazione atletica degli interpreti e la grande capacità di Parsons di dare anima alla tecnica.
Lo spettacolo sarà una raccolta dei brani più famosi del poliedrico coreografo americano David Parsons ai quali verrà aggiunta l’ultima creazione “Round My World”. Le creazioni di Parsons, prima fra tutte la celeberrima “Caught” del 1982, portano il segno di una straordinaria teatralità e di un lavoro fisico che si trasforma in virtuosismo e leggerezza. È una danza solare, che diverte in quanto espressione di gioia, capace di trasmettere emozioni semplici e dirette, quindi estremamente accessibile al grande pubblico. Sarà presente anche Elena D’Amario, giovane promessa della danza nata dal trasmissione tv “Amici di Maria De Filippi” nel cast della compagnia Parsons Dance dal 2010. Sul palco a fianco a lei: Eric Bourne, Sarah Braverman, Melissa Ullom, Steven Vaughn, Christina Ilisije, Jason Macdonald e Ian Spring. Le performance della compagnia sono esaltate con fantasia e immaginazione dal light designer Howell Binkley, mentre tra le collaborazioni eccellenti figura Luca Missoni che ha firmato i costumi di molti pezzi.
Le musiche spaziano da Rossini e Mozart al jazz di Phil Woods e Miles Davis, dal leggendario musicista brasiliano Milton Nascimento al gruppo rock inglese King Crimson, dalla popolare musica della Dave Matthews Band alle hit degli Earth, Wind & Fire. David Parsons utilizza per le sue coreografie musica sia classica sia contemporanea, appositamente commissionata. La sua preferenza, comunque, va a quest’ultima, con una particolare predilezione per il jazz: «Credo che il jazz e la danza contemporanea abbiano molto in comune a partire dalla stessa ricerca della libertà che viene raggiunta attraverso il lavoro di gruppo. In questo senso potrei dire che il coreografo è un po’ come il solista che pone le basi per un’improvvisazione. Anche nella nostra danza, come nel jazz, gli interpreti fanno qualcosa di molto simile ad una jam session».
PREZZI (comprensivi di diritti prevendita): platea 32,50 €, balconata 23,50 €
Prevendite biglietti presso la biglietteria del teatro EuropAuditorium in Piazza Costituzione 4 a Bologna (apertura dal lunedì al sabato ore 15-19), presso il Circuito VIVATICKET-CHARTA, i punti d’ascolto delle IperCoop e il Circuito TICKETONE, oltre alle prevendite abituali di Bologna e con carta di credito su www.teatroeuropa.it
Per informazioni: 051 37.25.40 – 051 63.75.199 info@teatroeuropa.it
DAVID PARSONS
David Parsons, può essere considerato uno dei massimi esponenti della post-modern dance americana. Originario di Rockford (Illinois) e cresciuto a Kansas City ed ha avuto come primi insegnanti Cliff Kirwin e Paul Chambers, allievi di Hanya Holm.
Nel 1978 è entrato a far parte della compagnia di Paul Taylor. La lezione del maestro è stata essenziale per la sua crescita creativa ma Parsons è riuscito ben presto a conquistare un suo stile, una personale mescolanza di fisicità, umorismo e tecnologia, cui hanno contribuito anche le esperienze con Pilobolus, Momix e White Oak Dance Project fondato da Mikhail Baryshnikov.
Il desiderio di creatività, di sperimentazione tra danza, musica e luci hanno spinto Parsons a fondare la propria compagnia, improntata all’idea che un lavoro di valore debba in ogni modo essere comunicabile, accessibile al pubblico.
Come direttore artistico della Parsons Dance David Parsons ha creato più di 70 coreografie, alcune delle quali commissionate da grandi nomi quali Jacob Pillow Dance Festival, Festival di Spoleto, Umbria Jazz Festival, Krannert Center for the Performing Arts, National Arts Centre di Ottawa, Het Muziektheater e l’American Dance Festival. Parsons ha creato nuovi pezzi per Paul Taylor Dance Company, American Ballet Theater, New York City Ballet, National Ballet of Canada . Tra le compagnie di danza che hanno messo in scena sue coreografie: Opera di Parigi, Netherlands Dance Theater, English National Ballet, Ballet National de Nancy, Hubbard Street Dance di Chicago, BatSheva Dance Company of Israel.
David Parsons ha coreografato e diretto le danze per i festeggiamenti del Nuovo Millennio a Time Square; nel 2000 ha ricevuto il premio di “Dance Magazine”.
Durante il 2001 è stato direttore e coreografo di AEROS, uno spettacolo con protagonisti i ginnasti della Federazione Rumena di Ginnastica Artistica, Ritmica ed Aerobica. AEROS è stato in tournée negli Stati Uniti dal 2001 al 2003 e nel 2004 ha debuttato con grande successo in Italia.
David Parsons ha sempre avuto un rapporto privilegiato con l’Italia: nel 2006 ha realizzato alcune coreografie per la cerimonia di chiusura delle Paraolimpiadi di Torino , nel 2007 è stato chiamato per coreografare momenti di spettacolo della serata di apertura della 57° edizione del Festival di Sanremo. A luglio dello stesso anno la Fondazione Arena di Verona gli ha affidato le coreografie per l’opera Aida di Giuseppe Verdi, con la regia di Gianpiero Solari.
Nel corso della stagione 2007-2008, David Parsons ha realizzato le coreografie del musical “HAIR”, di James Rado e Jerome Ragni, con la regia di Giampiero Solari e la direzione musicale di Elisa.