Cav & Pag, riprende la Stagione del Comunale Bologna

CAVALLERIA RUSTICANA

DI PIETRO MASCAGNI

PAGLIACCI

DI RUGGERO LEONCAVALLO

NELL’ALLESTIMENTO DI LILIANA CAVANI

Martedì 9 ottobre 2012, alle ore 20.00, nella Sala Bibiena del Teatro Comunale di Bologna va in scena il dittico Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni e Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, proposti per la prima volta insieme sul palcoscenico del Teatro Comunale nell’allestimento oramai storico di Liliana Cavani.

Lo spettacolo, terz’ultimo titolo della Stagione d’Opera e Balletto 2012, è un allestimento del Teatro Comunale di Bologna in coproduzione con il Teatro Bellini di Catania.

Dirige l’Orchestra e il Coro del Teatro Comunale il Maestro Alberto Veronesi.

La regia originale è di Liliana Cavani.

ripresa da Marina Bianchi.

Le scene sono di Dante Ferretti.

L’assistente alle scene è Leila Fteita.

I costumi sono di Gabriella Pescucci.

L’assistente ai costumi è Laura Lo Surdo.

Le luci sono di Gianni Mantovanini riprese da Daniele Naldi.

La coreografia è di Micha van Hoecke ripresa da Sergio Paladino.

Il Maestro del Coro è Lorenzo Fratini.

Preparatore del Coro di Voci Bianche Alhambra Superchi.

Allievi della Scuola di Teatro “Alessandra Galante Garrone”.

Rappresentate spesso insieme, per la brevità ma anche e soprattutto per la contemporaneità l’una con l’altra e l’identica tematica della gelosia e dell’amore folle – Cavalleria rusticana e Pagliacci rappresentano l’apice del teatro musicale verista.

Composte a due anni di distanza l’una dall’altra – rispettivamente nel 1890 e nel 1892 – le due opere ebbero all’epoca un successo popolare straordinario, decretando la fama mondiale dei rispettivi compositori. La grande popolarità di Pagliacci sicuramente è imputabile anche alla registrazione discografica con Enrico Caruso, vera e propria pietra miliare dell’allora nascente industria discografica.

Realizzate da Liliana Cavani a distanza di due anni l’una dall’altra – Cavalleria rusticana  nel 1996, Pagliacci nel 1998 – le due opere vanno in scena per la prima volta insieme sul palcoscenico del Teatro Comunale.

Cavalleria rusticana mancava dal palcoscenico del Teatro Comunale dal maggio 1997, dove debuttò con la regia, appunto, di Liliana Cavani; mentre Pagliacci andò in scena l’ultima volta nell’aprile 2000, insieme a La voix humaine di Francis Poulenc.

La regista, in un crescendo di citazioni dal cinema neorealista italiano, costruisce un doppio spettacolo avvincente e trascinante, con grandi scene di massa e un vibrante afflato emotivo, supportata da un gruppo di lavoro stellare – ben due Premi Oscar collaborano con la regista di Carpi, Dante Ferretti per le scene, Gabriella Pescucci per i costumi, mentre le coreografie sono state affidate a Micha van Hoecke.

Nell’attuale edizione, la regia è stata ripresa da Marina Bianchi, attrice e regista molto attiva nel mondo dell’opera, che collabora con i maggiori teatri italiani, le luci di Gianni Mantovanini sono state riprese da Daniele Naldi, mentre le coreografie di Micha van Hoecke sono state riprese dal performer e ballerino Sergio Paladino.

A dirigere l’Orchestra, il Coro e il Coro di Voci Bianche del Teatro Comunale è Alberto Veronesi, attuale Direttore Artistico della Filarmonica del Teatro Comunale, direttore musicale dell’Opera Orchestra di New York con sede alla Carnegie Hall e Direttore Artistico della Fondazione del Festival Pucciniano.

Nel cast si segnala il graditissimo ritorno di Alberto Mastromarino nel doppio ruolo di Alfio e Tonio, ruoli che già aveva interpretato nelle ultime edizioni già citate del 1997 e del 2000. Mastromarino, baritono di fama mondiale che si esibisce nei più importanti teatri del mondo, oltre ad aver interpretato quasi tutti i grandi ruoli del repertorio verdiano, è un veterano sia nel ruolo che interpreta in Cavalleria che nel ruolo che interpreta in Pagliacci. Si alterna nelle recite con Alberto Gazale, baritono eclettico dal repertorio vastissimo che spazia da Monteverdi a Dallapiccola, con particolare attenzione al periodo tardo ottocentesco.

Nel ruolo di Turiddu debutta a Bologna Giancarlo Monsalve, tenore cileno che ha studiato canto con Mirella Freni e Montserrat Caballé, al quale si alterna Lorenzo Decaro, che ha già al proprio attivo i principali ruoli di tenore lirico del repertorio operistico, spingendosi ad affrontare anche un repertorio di tenore lirico spinto. Nel ruolo di Santuzza si alternano Virginia Todisco e Katja Lytting.

Completano il cast di Cavalleria rusticana Lucia Cirillo nel ruolo di Lola e Cinzia De Mola nel ruolo di Lucia.

Graditi i ritorni di Inva Mula nel ruolo di Nedda, ruolo che interpreta alternandosi con Sabina Cvilak, e Piero Giuliacci nel ruolo di Canio, alternandosi nelle recite con Francesco Anile, che a gennaio ha interpretato Calaf  nella Turandot inaugurale del Teatro Comunale.

Completano il cast di Pagliacci Leonardo Cortellazzi nel ruolo di Beppe; Marcello Rosiello nel ruolo di Silvio, Michele Castagnaro e Ugo Rosati nel ruolo di Due contadini.

La vicenda di Cavalleria rusticana è suddivisa in un atto unico.

La scena si svolge nella piazza principale di un paesino siciliano, nel giorno di Pasqua. Turiddu, tornato dal servizio militare, è ancora innamorato di Lola, e le canta una serenata. La donna, però, durante la sua assenza, ha sposato Alfio, il carrettiere. Per suscitare la sua reazione, Turiddu ha corteggiato e sedotto Santuzza, ma continua a frequentare la casa di Lola, quando Alfio è lontano. Sentendosi trascurata, Santuzza si reca all’osteria di Lucia, madre di Turiddu, e le confida che l’amore del figlio per Lola non si è mai spento. Arriva Turiddu e Santuzza, affranta dalla gelosia, lo accusa di averla disonorata. Al sopraggiungere di Lola, dopo uno scambio di battute pungenti tra le due donne, Turiddu e Lola si dirigono in chiesa per la messa. Sempre più addolorata, Santuzza augura la mala Pasqua all’uomo e, non appena vede Alfio, gli rivela il tradimento della moglie. Finita la messa, l’osteria si riempie di paesani. Turiddu offre un bicchiere di vino a tutti, anche ad Alfio, che però lo rifiuta. Turiddu allora si avvicina e gli morde l’orecchio, invitandolo così a battersi a duello. La sfida viene raccolta: Turiddu saluta mamma Lucia, affidandole Santuzza, e si accinge ad affrontare il rivale. Poco dopo, tra il vociare del popolo, si leva un grido che annuncia il drammatico esito dell’incontro: “Hanno ammazzato compare Turiddu”.

La vicenda di Pagliacci è suddivisa in due atti.

Atto primo

Strada di campagna, all’entrata del paese di Montalto Uffugo.

La compagnia teatrale di Canio è giunta in paese per mettere in scena una commedia. Uno degli attori, Tonio, è innamorato di Nedda, moglie di Canio, ma da lei respinto. Per questo, decide di rivelare al marito il tradimento della donna con Silvio, un contadino del paese. Sconvolto e offeso, Canio vorrebbe affrontare la moglie, ma giunge un attore a sollecitarlo perché il pubblico freme ed è ora di dare inizio allo spettacolo.

Atto secondo

Caso vuole che egli vesta i panni di Pagliaccio, un personaggio tradito dalla moglie Colombina. La finzione teatrale gli dà così occasione di portare in scena la sua rabbia e, recitando, egli accusa la moglie e dichiara come la gelosia abbia trasformato il suo amore in odio. Al rifiuto di Nedda di svelare il nome dell’amante, Canio estrae un coltello e, accecato dall’ira, uccide lei e Silvio, fattosi avanti per soccorrerla. Di fronte al pubblico atterrito e ormai consapevole che la realtà ha preso il sopravvento sulla scena, Canio esclama sfrontato: “La commedia è finita”.

Cavalleria rusticana e Pagliacci replicano mercoledì 10 ottobre (ore 20.00, Sera C), giovedì 11 ottobre (ore 20.00, Sera B), sabato 13 ottobre (ore 18.00, Pomeriggio), domenica 14 ottobre (ore 15.30, Domenica), martedì 16 ottobre (ore 20.00, fuori abbonamento), mercoledì 17 ottobre (ore 20.00, Sera A).

I sopratitoli sono stati realizzati grazie al contributo di LS LexJus Sinacta – avvocati e commercialisti.