Torna in Romagna Burt Bacharach
Burt Bacharach, la ‘magica’ colonna sonora della nostra vita
Pala De André sabato 22 giugno (ore 21)
Artista di culto della musica contemporanea e uno fra i più grandi songwriters di tutti i tempi, Burt Bacharach è amato da un pubblico internazionale che non conosce barriere generazionali. Nell’arco di sessant’anni la sua musica continua a battere tutti i record: 48 successi da Top 10, nove numeri 1 e oltre 500 composizioni. Il grande song writer statunitense torna in Italia per una brevissima tournée che, solo al Ravenna Festival, lo vedrà esibirsi con il suo gruppo (tastiere Bill Cantos e David Joyce, violino Elizabeth Chorley, basso David Coy, fiati Tom Ehlen e Dennis Wilson, batteria John Ferraro e le voci di Josie James, John Pagano, Donna Taylor) e l’Orchestra giovanile del Teatro dell’Opera di Roma. ‘An Evening with Burt Bacharach’ al Palazzo Mauro De André sabato 22 giugno, alle 21.
Il concerto è stato reso possibile grazie al sostegno della Banca Popolare di Ravenna.
Ci sono musiche di cui è impregnata persino l’aria, che fanno parte della colonna sonora quotidiana di tutti. Musiche di solito incasellate nella categoria easy listening, cioè di facile ascolto, di immediata fruizione. Se ne conoscono e canticchiano i ritornelli, anche se a volte se ne sono dimenticati il titolo e le parole. Insomma, una specie di ‘sottofondo sonoro’ mentre si è ‘in altre faccende affaccendati’. Le canzoni di Bucharach sono apparentemente così. Talmente conosciute da sembrare scontate. E invece no. Vincitore di tre Oscar e otto Grammy Awards, Bacharach ha rivoluzionato la musica degli anni Cinquanta e Sessanta ed è uno fra i visionari che hanno aperto la strada a nuove forme musicali dalla seconda metà del Ventesimo secolo approdando nel nuovo millennio. Quando si pensa alla sua musica si pensa a interpreti d’eccezione come i Beatles, Dionne Warwick, Dusty Springfield, Aretha Franklin, Tom Jones, Elvis Costello. Ma anche a Mario Biondi e Chiara Civello, senza dimenticare Mina o Patty Pravo; a jazzisti del calibro di Stan Getz e Wes Montgomery, che hanno conferito il rango di standard ad alcuni tra i grandi successi di Bacharach.
D’altra parte ha iniziato la propria carriera al fianco di un mito: nato nel 1928 a Kansas City, dopo aver studiato musica alla McGill University ed alla Mannes School of Music è stato, negli anni Cinquanta e nei primi anni Sessanta del Novecento, pianista, arrangiatore e direttore del gruppo che accompagna Marlene Dietrich nei suoi spettacoli. E, quando è ancora semisconosciuto, scrive la canzone ‘Magic Moments’, che nel 1958 viene incisa anche da Perry Como. Vince così il primo disco d’oro certificato dalla Recording Industry Association of America. Il primo periodo d’oro di Bacharach è quello che va dall’inizio degli anni Sessanta al 1973 e che lo vede lavorare insieme al paroliere Hal David. E ci sono almeno sei canzoni che esemplificano il livello di qualità raggiunto dalla coppia; sono Walk On By, Alfie, I Say A Little Prayer, The Look of Love, This Guy’s In Love With You e Raindrops Keep Fallin’ On My Head. Sono composizioni che rivelano una padronanza di scrittura e una capacità di rifinitura in fase di orchestrazione e arrangiamento tutt’altro che comuni. È per altro difficile trovare un altro autore di canzoni che sia stato allievo di Henry Cowell e Darius Milhaud e che si sia nutrito di Ravel e del jazz di Dizzy Gillespie, Thelonious Monk e Charlie Parker.
Anche riguardo al metodo di composizione Burt Bacharach ha preso le distanze dalle convenzioni: “Devo staccarmi dal pianoforte per capire cosa ho davvero in mano. Ho sempre fatto così: lascio il pianoforte, mi siedo in poltrona e ascolto quello che succede nella mia testa. Sento anche l’armonizzazione. Ma devo allontanarmi dalla tastiera, perché se ci rimango non vedo la prospettiva orizzontale. Bisogna guardare tutto in orizzontale e capire cosa succede da quel punto di vista. E poi rimettersi alla tastiera, sistemare le cose, scriverle, riguardarle”.
Gli anni Novanta sono segnati da un nuovo fervido periodo creativo, è di questa stagione la collaborazione con Elvis Costello, personaggio eclettico, figlio del punk rock ma dotato di uno spiccato talento cantautorale. La pubblicazione, nel 1998, di Painted From Memory rinnova la fama di Bacharach e dal quell’album oggi, sempre insieme a Costello, Burt Bacharach ricaverà un musical che dovrebbe debuttare nella primavera del 2014 sulla West Coast.
Info e prevendite: 0544 249244 – ravennafestival.org
Biglietti: da 20 euro (ridotti 18) a 60 euro (56 ridotti)
“I giovani al festival”: fino a 14 anni, 5 euro; da 14 a 18 anni (50% tariffe ridotti)