Mariotti & Trio Diaghilev
MICHELE MARIOTTI E IL TRIO DIAGHILEV CHIUDONO LA RASSEGNA NUOVE ATMOSFERE DELLA FILARMONICA ARTURO TOSCANINI
venerdì 23 maggio 2014 ore 20.30 Auditorium Paganini di Parma
Il direttore d’orchestra pesarese Michele Mariotti – reduce dal recente successo al Metropolitan di NY con I Puritani – è impegnato sul podio della Filarmonica Arturo Toscanini per il concerto conclusivo della rassegna Nuove Atmosfere venerdì 23 maggio alle ore 20.30 presso l’Auditorium Paganini di Parma. Con lui sul palco il Trio Diaghilev – originale complesso composto dai pianisti Mario Totaro e Daniela Ferrati e dal percussionista Ivan Gambini – al debutto con la compagine di Parma, per interpretare il Concerto per due pianoforti e percussioni di Béla Bartók, apice della ricerca timbrica del compositore ungherese. Nella seconda parte del concerto Michele Mariotti dirige la Filarmonica nell’ultimo lavoro sinfonico di Franz Schubert, la Sinfonia n. 10 in do maggiore La grande, rimasta incompiuta e riscoperta da Robert Schumann.
Michele Mariotti dirigerà l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai nel concerto del prossimo 2 giugno a Torino in occasione della Festa della Repubblica.
Classe ‘79, Michele Mariotti nel 2005 ha fatto il suo debutto operistico dirigendo Il barbiere di Siviglia di Rossini. Nel 2007 ha ottenuto un particolare successo aprendo la stagione 2007/08 del Comunale di Bologna dirigendo Simon Boccanegra. Il successo di questa produzione si è tradotto nella nomina a direttore principale dell’Orchestra del Comunale di Bologna. In ambito sinfonico, è salito sul podio dell’Orchestre National de France, delle Orchestre del Teatro Liceu di Barcellona e del Teatro Real di Madrid, dell’Orchestra Sinfonica di Galizia, dell’Orchestra dei Pomeriggi Musicali a Milano e del Maggio Musicale Fiorentino.
Tra gli impegni più recenti e futuri segnaliamo La traviata all’Opera di Parigi; I Puritani, Il barbiere di Siviglia, La donna del lago e Lucia di Lammermoor al Metropolitan di New York.
CONCERTO SINFONICO DIRETTO DA MICHELE MARIOTTI
Direttore MICHELE MARIOTTI
TRIO DIAGHILEV
Mario Totaro e Daniela Ferrati, pianoforti
Ivan Gambini, percussioni
Sergej S. Prokof’ev – Ouverture per temi ebraici, opera 34 versione per orchestra
Béla Bartòk – Concerto per due pianoforti e percussioni
Trio Diaghilev
Antonìn Dvořàk – Sinfonia n. 8 in sol maggiore op. 88
Mercoledì 24 aprile 2013, alle ore 20.30, presso l’Auditorium Teatro Manzoni, il Direttore principale del Teatro Comunale Michele Mariotti dirige l’Orchestra del Teatro Comunale nel secondo dei suoi tre concerti della Stagione Sinfonica 2013.
In programma:
Sergej S. Prokof’ev – Ouverture per temi ebraici, opera 34 versione per orchestra;
Béla Bartòk – Concerto per due pianoforti e percussioni;
Antonìn Dvořàk – Sinfonia n. 8 in sol maggiore op. 88.
Dopo il grande successo ottenuto lo scorso marzo con la maestosa direzione della Messa di Requiem di Giuseppe Verdi, reduce dal grande successo personale ottenuto con le repliche di Norma di Vincenzo Bellini, il direttore principale del Teatro Comunale Michele Mariotti torna alla musica sinfonica dirigendo il secondo dei suoi tre appuntamenti previsti per la Stagione 2013.
Il programma del concerto vede il direttore pesarese dirigere, alla testa dell’Orchestra del Teatro, il Trio Diaghilev, una delle giovani realtà musicali più interessanti degli ultimi anni.
L’Ouverture su temi ebraici op. 34 fu composta da Sergej S. Prokof’ev (1891-1953) negli Stati Uniti, poco dopo il suo arrivo dall’URSS nel 1919. Il trasferimento oltreoceano era stato dettato dalla volontà di affermarsi internazionalmente come compositore, tuttavia la critica e il pubblico americani apprezzarono soprattutto il Prokof’ev pianista, del quale colpivano l’interpretazione e la maestria tecnica, mentre le sue opere maggiori mancarono di suscitare particolare interesse. […] Era stato l’ensemble Zimro, formato da musicisti ebrei già compagni di Prokof’ev al Conservatorio di San Pietroburgo, a richiedere al compositore russo un brano cameristico su temi popolari ebraici, da eseguire durante la tournée americana organizzata al fine di raccogliere fondi per il Conservatorio di Gerusalemme. Dopo un iniziale rifiuto, Prokof’ev riprese, quasi per gioco, alcuni spunti musicali popolari dal quaderno lasciatogli dagli amici e, improvvisando al pianoforte, abbozzò in due giorni l’intera ouverture. L’ensemble Zimro, composto da clarinetto, quartetto d’archi e pianoforte, fu protagonista della prima, che ebbe luogo a New York nel 1920. Nel 1934, ormai rientrato stabilmente in URSS, Prokof’ev rielaborò per orchestra sinfonica l’ouverture composta quindici anni prima. Questa versione, op. 34 bis, che ebbe la sua prima a Praga nel 1934, mantiene la stessa struttura di quella da camera, ma ne sviluppa maggiormente i colori, valorizzando le possibilità timbriche della compagine orchestrale. […] Due temi principali si susseguono: il primo presenta una sinuosa melodia klezmer […]; il secondo tema è invece intensamente lirico […]
Anche nel caso del Concerto per due pianoforti e percussioni di Béla Bartók (1881-1945) siamo di fronte ad una riscrittura in forma orchestrale di un’opera precedente, la Sonata per due pianoforti e percussioni, che Bartók aveva composto nel 1937. Quest’opera, che figura tra le più importanti pagine pianistiche del Novecento, rappresenta uno degli apici della sperimentazione sonora e timbrica del compositore ungherese. L’interesse di Bartók per la combinazione strumentale di pianoforte e percussioni si era già manifestata nei suoi primi due concerti per pianoforte e nella Musica per archi, percussioni e celesta. L’occasione per sviluppare appieno le istanze emerse dai suoi precedenti lavori venne dalla commissione, da parte di Paul Sacher, di una composizione da camera da eseguire in occasione del decimo anniversario della fondazione della sezione di Basilea della Società Internazionale di Musica Contemporanea. […] La versione orchestrale di quest’opera, cui Bartók lavorò nel 1940 e che ebbe la sua prima a Londra due anni dopo, non si discosta molto dall’originaria Sonata. Le parti dei pianoforti e delle percussioni appaiono sostanzialmente immutate, se si eccettuano alcuni passaggi enfatici nei quali l’orchestra prende il posto dei pianoforti; la scrittura sinfonica, tutt’al più, smussa alcune durezze dell’originaria versione da camera. […]
La Sinfonia n. 8 in Sol maggiore op. 88 di Antonìn Dvo àk (1841-1904) costituisce uno dei capolavori del sinfonismo tardoottocentesco. Si tratta di un’opera formalmente complessa: pur mantenendo un’unità complessiva, con il suo carattere rapsodico essa dispiega numerose idee musicali che aggirano i consueti modelli formali. Il compositore boemo sembra così distanziarsi dal
modello brahmsiano, cui aveva fatto riferimento nelle sue opere precedenti, per avvicinarsi alla forma del poema sinfonico o delle opere orchestrali di ajkovskij. La Sinfonia fu infatti composta nel 1889 da Dvo àk in previsione della sua imminente tournée in Russia, e in questo senso può spiegarsi un confronto con il sinfonismo caikovskiano. Tuttavia egli decise infine di riservare la prima internazionale dell’opera a Londra (1890), da cui deriva la denominazione di Inglese, inizialmente assegnata alla sinfonia. […]
dal programma di sala
Michele Mariotti si è affermato nei principali teatri italiani ed esteri. Direttore Principale dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, ha diretto L’Italiana in Algeri, Idomeneo, Simon Boccanegra, La Cenerentola, I Puritani, Carmen, La Traviata, Risorgimento! e Il Prigioniero, Le nozze di Figaro oltre a diversi concerti. Con il teatro è stato ospite della Fuji Television a Tokio dirigendo Carmen e I Puritani.
Tra i suoi successi possiamo citare Nabucco al Festival Verdi, Don Pasquale al Teatro Regio di Torino, Il Barbiere di Siviglia all’Opera Royal de Wallonie, alla National Opera di Washington, al Teatro Massimo di Palermo, a Los Angeles e alla Scala di Milano, Carmen e Rigoletto al Metropolitan di New York. Ha diretto Sigismondo e Stabat Mater al Rossini Opera Festival di Pesaro, e quest’ultimo lavoro anche al Teatro Comunale di Firenze, La Traviata al Teatro Sferisterio di Macerata, L’Italiana in Algeri a Bilbao, La gazza ladra a Dresden, Il Trovatore al Festival Verdi e La Cenerentola a Valencia, Norma a Torino, Matilde di Shabran al Rossini Opera Festival, Carmen al Metropolitan di New York. Ha inciso per la Decca e per Sony.
Tra i prossimi impegni: Norma e Nabucco oltre a diversi concerti a Bologna; Guillaume Tell al Rossini Opera Festival; I Puritani all’Opera di Parigi; al Metropolitan di New York I Puritani, Il Barbiere di Siviglia e La Donna del lago; Il Barbiere di Siviglia a Chicago; La donna del lago al Covent Garden di Londra.
Il Trio Diaghilev, inizialmente selezionato “per meriti eccezionali” da Piero Rattalino e Roberto Hazon per la Gioventù Musicale Italiana, ha sempre riscosso durante una ormai lunga e densa attività concertistica, ampi ed entusiastici consensi di pubblico e di critica, partecipando ad importanti manifestazioni (Musica 2000-Cidim-Roma, Rossini Opera Festival-Pesaro, Autunno Musicale-Como, Sagra Musicale Malatestiana-Rimini, I Concerti dell’Ateneo-Roma, Associazione Scarlatti-Napoli, Gioventù Musicale Italiana-Milano, Ente Concerti-Pesaro, Internazionale Meister Konzerte-Iffeldorf-Monaco, Amici della Musica-Ancona, Teatro Moore-Seattle, Benaroya Hall-Seattle, Rialto Theater-Tacoma, Futuroma nella serata inaugurale delle celebrazioni del centenario del movimento futurista-Palazzo Wedekind-Roma, XLuna per i festeggiamenti del quarantesimo anniversario dello sbarco sulla luna-Planetarium-Roma), collaborando con la Compagnia Italiana Balletto diretta da Carla Fracci e Beppe Menegatti, il Balletto Teatro di Torino diretto da Matteo Levaggi e la Spectrum Dance Theatre di Seattle (USA) diretta da Donald Byrd. In più occasioni, il trio ha partecipato in diretta alle trasmissioni radiofoniche negli Studi di “Radiotre Suite” di Roma e dal “Salone del Lingotto” di Torino per Radio RAI. Il trio ha inciso Le sacre du printemps, Petrushka di I. Stravinsky, e Il mandarino meraviglioso di B. Bartòk.