L’elisir d’amore si recita in Osteria
A cena con l’opera – OperaUpClose
Donizetti’s L’Elisir d’amore
L¹Osteria del Mariani: 15, 16 e 17 giugno alle 20.30
L’opera lirica al pub: non poteva che arrivare da Londra, dalla metropoli
cuore di ogni nuova tendenza e di ogni spericolata sperimentazione, lo
spettacolo che promette di rivoluzionare l’antico rito operistico
sottraendolo alle rassicuranti e seriose sale teatrali per trasferirlo tra i
tavoli di un’informale trattoria. E Ravenna Festival, da sempre attento a
cogliere ogni novità e forma espressiva, non poteva lasciarsela sfuggire,
trasferendola dall’anglosassone pub alla romagnolissima osteria, quella del
Mariani.
OperaUpClose – letteralmente opera da vicino – è la giovane compagnia
inglese che approda per la prima volta in Italia e che da qualche anno sta
spopolando nel Regno Unito, ed oltretutto con il plauso della critica,
mettendo in scena, appunto in piccoli pub-theatre e teatrini off, i
blockbusters, gli hits del repertorio melodrammatico, e che a Ravenna
porterà due delle sue più acclamate produzioni, ovviamente rivisitate in
stile OperaUpClose: L’Elisir d’amore di Gaetano Donizetti (15, 16 e 17
giugno) e La Bohème di Giacomo Puccini (17, 18 e 19 giugno).
Cantanti giovanissimi, la rielaborazione delle partiture per un organico
ridotto, la traduzione dei libretti, troppo spesso ampollosi o comunque un
poco polverosi, in un linguaggio corrente e più comprensibile, ovviamente in inglese, quindi la trasposizione delle trame nell’attualità: sono gli
elementi per coltivare quella poco polverosi, in un linguaggio corrente e più comprensibile, ovviamente in inglese, quindi la trasposizione delle trame nell¹attualità: sono gli elementi per coltivare quella familiarità con l¹opera che le modalità esecutive tradizionali non sempre garantiscono alle nuove generazioni. Il tutto nella inedita, o forse antica, formula A cena con l’opera che prevede prima la cena romagnolissima ai tavoli dell’osteria e a seguire l’opera, sorseggiando non una birra ma un bicchiere di buon sangiovese.
Quando abbiamo iniziato nell’ottobre del 2009 – spiega Robin Norton-Hale,
giovane regista e direttrice artistica e fondatrice, insieme ad Adam
Spreadbury-Maher, della compagnia – con la produzione sperimentale della
Bohème al Cock Tavern Theatre di Kilburn, un teatrino da 35 posti al secondo piano di un pub dall’atmosfera decisamente popolare, non sapevamo se qualcuno sarebbe venuto a vedere lo spettacolo, né se avremmo trovato cantanti lirici disposti a lavorare in un ambiente tanto grezzo e tanto ai margini. Ma il successo arrivò subito, clamoroso, e lo spettacolo rimase in scena per ben sei mesi. Da allora un’opera dietro l’altra OperaUpClose ha riletto capolavori come Madama Butterfly, Il barbiere di Siviglia, La traviata, Carmen, Tosca e tanti altri: Perché nell’opera c’è tutto continua Robin: musica, canto, recitazione, poi costumi e scene. E’ una
combinazione capace di coinvolgere il pubblico con un impatto emotivo, anche a livello inconscio, che non ha eguali. L’importante è riuscire a realizzare la piena fusione dei diversi elementi di questa straordinaria forma teatrale, allestendola nel modo migliore e il più fedelmente possibile
nonostante la traduzione in lingua inglese, naturalmente.
Una fedeltà che però, si coniuga con una grande libertà soprattutto nella
scelta dell’ambientazione e una punta di irriverenza molto british. E’ il
caso, ad esempio, dell’Elisir d’amore proiettato dall’ameno villaggio, nel
paese de Baschi pensato dal librettista Felice Romani al più intrigante
mondo hollywoodiano degli anni Cinquanta: risultato un cocktail di
invenzione fantastica dal sottotitolo eloquente Something funny is happening in the Hollywood hills. Perché nel libretto tradotto da Thomas Eccleshare – premiato col Verity Bargate Award – e messo in scena per la regia di Valentina Ceschi (scene e costumi Kate Lane, luci Ben Polya), l’azione si sposta nella Hollywood anni 50, nella villa con piscina di Adina, bionda e sexy star del cinema, mentre Nemorino, suo garzone di piscina e aspirante sceneggiatore, cerca di conquistarla chiedendo aiuto allo stilista
Dulcamara, un creativo cialtrone (ideatore, tra le tante cose del neo di
Marilyn!) che gli rifila un elisir che altro non è che un gin fizz con tanto di ombrellino. Nonostante il quale Nemorino riuscirà comunque a sconfiggere il rivale in amore, Belcore, borioso soldato forse più attratto dalla carriera politica (e dalle belle donne le due cose sembrano inseparabili!) che dal matrimonio con Adina. Una sequela di colpi di scena, ammiccamenti, esilaranti trovate che restituiscono al pubblico tutta la verve della spumeggiante farsa di Donizetti, affidandone l¹interpretazione ai giovani cantanti: Prudence Sanders Adina, Alex Vearey Roberts Nemorino, Richard Immergluck Belcore, Dickon Gough Dulcamara e Caroline Kennedy Gianetta. Sul fronte musicale la direzione è affidata pianoforte David Gostick (pianoforte) affiancato da Frances Higgs (viola) e Racheal Moorhead (sassofono).
Info e prevendite: 0544 249244 ravennafestival.org
Biglietti (ingresso incluso cena): 40 euro / I giovani al festival²: fino a
14 anni, 25 euro; da 14 a 18 anni, 30 euro
Biglietteria serale: L¹Osteria del Mariani (Via Ponte Marino 19) dalle ore
19.30
La Cena:
Aperitivo: Extra Brut Spumante Cantina Poderi Dal Nespoli 1929
Cappelletti al ragù alla moda di Ravenna
Tagliere di affettati salumificio Antica Ardenga con formaggi locali e
piadina di Romagna
Zuppa Inglese
Vini: Pagadebit e Sangiovese Superiore Prugneto Cantina Poderi Dal Nespoli 1929.
LA STAMPA SULL’ELISIR D’AMORE
Un piccolo gioiello… frizzante dall’inizio alla fine, una perla di puro
divertimento dalla sobria semplicitàŠ è il raggio di sole necessario a
guarire chiunque sia affetto da Sindrome Depressiva Stagionale… Valentina
Ceschi e il traduttore Thomas Eccleshare non hanno veramente badato a spese nel reinventarsi il libretto. Rupert Christiansen in «The Daily Telegraph»
OperaUpClose è leader del settore… Ogni cosa è perfettamente al suo posto, e il cast ci si mette di gusto… Rendere divertente l’opera buffa? È un facile trucchetto per chi ha buone mani². Nick Kimberley in «London Evening Standard»
Valentina Ceschi dirige un cast giovane e bello nella sua deliziosa nuova
produzione in inglese per OperaUpClose. Piena zeppa di arguti dettagli
comici, sprizza vitalità da tutti i pori… Nel complesso è una splendida
produzione in miniatura, ed è un peccato che solo in pochi riusciranno a
vederla – una vera chicca. Prenotate immediatamente!² Jonathan Lennie in
«TimeOut London»
Questa egregia versione dell’opera di Donizetti è una gioia per gli
occhi… Spavaldamente glamour, elegante senza sforzo e magistralmente
interpretata, questa produzione è una pozione potentemente magica. Greg
Wetherall in «Islington Gazette»
Valentina Ceschi (regista)
Regista e performer internazionale attiva nel Regno Unito, nel 2008 si è
diplomata in Teatro presso l’École Internationale de Théâtre ³Jacques Lecoq di Parigi, dove ha studiato anche Movimento e Design per lo spettacolo nel Laboratoire d’Étude du Mouvement (LEM) sotto la guida di Krikor Belekina.
Attualmente è co-direttrice artistica (assieme a Thomas Eccleshare) di
Dancing Brick (dancingbrick.net), premiata compagnia di teatro visuale.
Nel 2013 Valentina ha lavorato alla creazione di performance
interdisciplinari in collaborazione con Kate Lane e Guoda Jaruseviciute,
all’interno del progetto Barbican Pit Labs.
Thomas Eccleshare (librettista)
Scrittore, performer e produttore teatrale, si è formato alla scuola di
Jacques Lecoq a Parigi. È co-direttore artistico della compagnia di teatro
visuale Dancing Brick, con cui ha lavorato a livello nazionale e
internazionale. L’ultimo spettacolo di Dancing Brick, Perle, diretto da
Valentina Ceschi e interpretato dallo stesso Thomas, ha girato il Regno
Unito, dopo essere stato in cartellone al Soho Theatre e al Festival
Hightide ed aver fruttato al suo autore, lo stesso Eccleshare, il Verity
Bargate Award per scrittori emergenti. Eccleshare sta attualmente scrivendo sitcom per la televisione, per Baby Cow Productions, Big Talk e Comedy Central, ed è scrittore in residenza presso il Soho Theatre.
OPERAUPCLOSE
Abbiamo fondato OperaUpClose (assieme al produttore Ben Cooper) nel mese di ottobre 2009 per la produzione sperimentale di La Bohème al Cock Tavern Theatre di Kilburn, un teatrino da 35 posti al secondo piano di un pub dall¹atmosfera decisamente popolare. Non sapevamo se qualcuno sarebbe venuto a vedere lo spettacolo, né se avremmo trovato cantanti lirici disposti a lavorare in un ambiente tanto grezzo e tanto ai margini. Nel testo scritto per il programma di sala, Ben racconta la storia dell’improvviso ed imprevisto successo della produzione. Questa storia avrà per sempre un posto speciale nei nostri cuori, ma OperaUpClose è ora molto più che La Bohème.
Dall’ottobre 2010 siamo compagnia residente del King’s Head Theatre, ed
abbiamo rilanciato il locale come un’alternativa ai due importanti teatri
lirici di Londra, su scala minore e fuori dal circuito del West End,
inaugurando quella stagione con la nostra seconda produzione, Il Barbiere di Siviglia (o Salisbury). Ben presto le nuove produzioni operistiche
presentate al King’s Head sono arrivate a dieci: oltre al Barbiere, Madama
Butterfly, Cenerentola, Pagliacci, L’incoronazione di Poppea, The Turn of
the Screw, Manifest Destiny, La fanciulla del West, Carmen e Tosca (una
co-produzione con la svedese Malmö Opera). Sono tutte nuove versioni in
inglese, che, nel caso dell’Incoronazione di Poppea comprendono un libretto di Mark Ravenhill e una nuova aria composta da Michael Nyman. Mettiamo molta passione nel produrre opere contemporanee e nuove versioni dei grandi classici, e appenda due anni dopo abbiamo lanciato Flourish, un concorso per la selezione di una nuova opera da camera. E nel 2013, oltre ai vincitori di Flourish, abbiamo allestito al King’s Head le nuove produzioni dell¹Elisir d’amore, di Traviata (nostra seconda co-produzione con Malmö Opera) e di Un ballo in maschera. E ancora, una versione cabarettistica natalizia del Fledermaus di Strauss. Siamo orgogliosi di essere stati la prima compagnia operistica ad esibirsi al Soho Theatre, inizialmente con La Bohème e poi con una produzione vagamente elettronica del Don Giovanni. Ci stiamo facendo una reputazione anche fuori Londra, e le nostre produzioni approdano in luoghi che spaziano dalla Manifattura Tabacchi di Bristol al Coventry Belgrade al Bestival ed oltre ancora. A dirla tutta, non ci è ancora ben chiaro come siamo riusciti finora a rimanere sani di mente e pagare i debiti. Grazie mille per averci sostenuto
acquistando il biglietto per lo spettacolo di stasera e vi auguriamo una
splendida serata!
Robin Norton-Hale e Adam Spreadbury-Maher
Direttori Artistici di OperaUpClose