Micha,maitre de la Ville de Ravenna
Le maître et la ville: Micha van Hoecke, danzando con passione e arte ‘per’ la città
Teatro Alighieri, domenica 22 giugno ore 21
Ravenna Festival ‘danza’ da 25 anni con passione e creatività, grazie alle migliori étoile del mondo. E grazie a una presenza costante e altrettanto appassionata e originale, quella di Micha van Hoecke: coreografo e danzatore, regista, attore, poeta del gesto… È qui che hanno preso vita molte fra le sue più importanti e innovative creazioni, Adieu à l’Italie, Pélérinage, A la memoire… trasfigurando nella danza le più diverse suggestioni tematiche. Un vero compagno di strada, il cosmopolita Micha, che ora mette in scena il rapporto profondo che lo lega al Festival, chiamando a sé i giovani allievi delle scuole di danza della città, rivivendo con loro le atmosfere dei suoi spettacoli, affidando loro quel patrimonio di saperi e stili ed emozioni in cui, nel segno della memoria e di una indomabile freschezza, passato e futuro si incontrano. È nato così Le maître et la ville, nuova creazione dell’artista, prodotta dal Festival, che sarà presentata domenica 22 giugno (alle 21) al Teatro Alighieri. In scena alcuni fra i migliori allievi delle scuole di danza del territorio (Accademia Cecchetti, Accademia del Musical, Centro Professionale Danza, Centro Studi Danza, Dance Studio, Gymnasium Ravenna, IDA – International Dance Association, Idea Danza, Officina delle Arti e Ravenna Ballet Studio), il gruppo dei DanzActori (formatosi nelle ultime produzioni del Festival); e alcuni artisti affermati come Gaia Straccamore, Denys Ganio, e i ballerini Miki Matsuse, Brancy Osadare, Rimi Cerloj, Timofej Andrijašenko.
“Questi giovani sono un regalo per me – racconta Micha – perché hanno la purezza e la capacità di stupirsi e di meravigliarsi, che è il tratto che da sempre mi unisce a questo festival e a questa città e in cui risiede l’intima libertà che per me muove il gioco della vita e del teatro”. In una consonanza profonda che le maître riconosce nella storia e nelle radici stesse di questa città antichissima, dove nulla accade senza lasciare segno: “Ho la sensazione che anche questa esperienza, come il mio lungo percorso qui, non sia fine a se stessa, ma sia invece un nuovo inizio, qualcosa che continuerà nel tempo proprio attraverso questi ragazzi”. Del resto, incontrandoli e lavorando insieme (“Con tutti coloro che hanno voluto e potuto esserci, non ci sono state selezioni”, precisa il maestro), Micha apre loro una finestra su quel patrimonio di saperi e di stili, di emozioni ed esperienze che sono l’essenza stessa del suo essere artista, trasmettendogli la ‘memoria’ di un fare artistico che nelle loro mani può rinnovarsi e continuare a vivere. Si rivivono così le atmosfere degli spettacoli del passato, creando però qualcosa di assolutamente nuovo: “Perché le idee nascono dalle e con le persone con cui si lavora, non ci sono ‘abiti’ pronti da indossare, in questo evento che prende la forma di spettacolo tutto viene tagliato sulla personalità di ognuno. E non è questione di età, perché ognuno nel convergere verso l’urgenza di un risultato comune porta il proprio gesto, il proprio essere danzante. Tutto nasce da un pensiero profondo, condiviso, che però si condensa in una forma lieve, spensierata, in una sorta di gioco”.
Insomma, va in scena una ‘scuola’ in cui, nel segno della memoria e di una indomabile freschezza, passato e futuro si incontrano: “In venticinque anni questo festival mi ha rubato l’anima, e ora la libera per la città”. Micha van Hoecke ricorda con affetto l’inizio di questa ‘avventura’. Un incontro speciale. “Tutto accadde molti anni fa. Alla Scala di Milano, dove ero impegnato nelle coreografie di ‘Orfeo ed Euridice’ di Gluck, con la regia di Riccardo Muti, conobbi Cristina Mazzavillani Muti che stava preparando quella che sarebbe stata la prima edizione di Ravenna Festival. Lei mi chiede subito di collaborare. Mi disse: ‘Ho bisogno di persone come lei!’. Mai un’affermazione è stata più profetica, se si considera che lavoriamo ancora insieme dopo così tanto tempo. In questo senso l’evento che porterò all’Alighieri è una grande prova di stima, perché consente di far conoscere al pubblico l’evoluzione di un artista”.
Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietti: 12 euro (ridotti 10 euro) / “I giovani al festival”: fino a 14 anni, 5 euro; da 14 a 18 anni, 6 euro
Teatro Alighieri
22 giugno 2014, ore 21
Le maître et la ville
Dall’incontro con gli allievi delle scuole di danza della città, la nuova creazione di Micha van Hoecke nei 25 anni del Ravenna Festival.
Con Miki Matsuse, Brancy Osadare, Rimi Cerloj, Timofej Andrijašenko
e la partecipazione di Denys Ganio, Gaia Straccamore
DanzActori
Marta Capaccioli, Michael D’Adamio, Giorgia Massaro, Ivan Merlo, Chiara Nicastro
Con la partecipazione delle allieve e degli allievi delle scuole di danza
Accademia Cecchetti
Accademia del Musical
Centro Professionale Danza
Centro Studi Danza
Dance Studio
Gymnasium Ravenna
IDA – International Dance Association
Idea Danza
Officina delle Arti
Ravenna Ballet Studio
Videomaker Giacomo Banchelli
elaborazione costumi Margherita Savorani
realizzazione costumi Chiara Cicognani
produzione Ravenna Festival
Creazioni, regie, coreografie di Micha van Hoecke per Ravenna Festival
1990 Dante Symphonie
1991 La Muette de Portici di Daniel Auber (regia e coreografia)
1992 Adieu à l’Italie
1993 Adieu à l’Italie
1994 Il combattimento di Tancredi e Clorinda / Alla memoria (con Luciana Savignano)
1995 Odissea blu
1996 Orpheus/Pulcinella (con Luciana Savignano)
1997 Pélérinage (con Chiara Muti e Alessio Boni)
1998 Pierrot lunaire / Costruzione / Scene da un romanzo (con Alessandra Ferri e Maximiliano Guerra)
1999 Preghiera di un angelo (per Miki Matsuse)
1999 La foresta incantata di Francesco Geminiani (con Accademia Bizantina diretta da Ottavio Dantone)
2000 Carmen di Georges Bizet (regia e coreografia)
2002 Il paradosso svelato (regia e coreografia su un’idea di Cristina Muti)
2003 Maria Callas, la voix des choses
2004 Macbeth di Giuseppe Verdi (regia e coreografia)
2004 Danse du sabre
2005 Faust di Charles Gounod (regia)
2006 Omaggio a Mozart. Regina della notte (creazione su un’idea di Cristina Muti)
2007 Le voyage
2007 Monsieur, monsieur
2008 Sinfonia per una taranta (regia, coreografia, con Ambrogio Sparagna)
2008 Salomé (con Chiara Muti)
2009 Baccanti (con Chiara Muti e Pamela Villoresi)
2010 Claire-Obscure
2012 Nobilissima visione di Paul Hindemith
Miki Matsuse
Comincia a studiare danza classica nel 1977, a Tokyo, con Kimiko Kuribayashi e Shuntoku Takaghi. Dopo aver danzato come solista in molti balletti, e aver preso parte, con la compagnia Gekidan shiki, a numerosi musical, nel 1985 entra a far parte dell’Ensemble di Micha van Hoecke. Da allora interpreta le creazioni di Micha, partecipa agli allestimenti operistici di cui Micha cura la regia, talvolta affiancandolo come assistente sia alla coreografia che alla regia. Sempre con l’Ensemble si esibisce in festival internazionali (tra cui a San Pietroburgo, Barcellona, Caragas, Mosca, Città del Messico, Bogotà, New York).
Brancy Osadare
Nato in Nigeria, ma vissuto sempre in Italia, adolescente autodidatta, si forma prima con performer e artisti di strada poi intraprendendo lo studio accademico presso lo Ials di Roma, specializzandosi poi in Stand Up dancing. Tra i maestri che lo influenzano Cristiano Buzzi, poi Guglielmo Masetti per le arti marziali. Membro della crew romana United Beatz dal 1997, è tra i protagonisti della scena Hip hop della capitale. Ha preso parte a diversi spettacoli; insegna e coreografa in molti ambiti: Hip hop, Latino americano, Kung fu Ving-Tsun, Sinok-Magay, Kali Escrima, Kick boxing-Sicarahan, Aikido, Capoeira.
Rimi Cerloj
Albanese, si forma sia in danza classica e moderna che in discipline acrobatiche e nell’hip hop. Fin dai primi anni Duemila partecipa come ballerino a numerosi spettacoli sia in ambito teatrale che in quello televisivo e cinematografico. Entra a far parte dell’Ensemble di Micha van Hoecke nel 2004, ricoprendo ruoli solistici e acrobatici in moltissime delle sue creazioni, danzando anche in opere come Traviata, Macbeth, Faust, Carmen. Balla poi in diversi musical come, tra gli altri, Notre dame de Paris e Giulietta e Romeo di Riccardo Cocciante, poi recentemente in Jesus Christ Superstar.
Timofej Andrijasenko
Nato nel 1994 a Riga, in Lettonia, intraprende lo studio della danza a 6 anni presso l’Accademia Nazionale Statale di Riga per poi formarsi al Russian Ballet College di Genova, dove approda grazie a una borsa di studio vinta nel 2009 al Concorso Internazionale di Danza Città di Spoleto. In questi anni riceve molti premi, tra cui “Napoli Cultural Classic” e “Amalfi Danza” (nel 2012), “Tanz Olymp” di Berlino e la Medaglia d’oro al XII Concorso internazionale di Balletto di Mosca (nel 2013). Ha danzato in numerosi spettacoli e galà a Spoleto, Roma, Monaco, Creta, poi come solista in Il valore di una vita di Alberto Testa (anteprima mondiale alla 54esima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto). Nel suo repertorio pas de deux da Il lago dei cigni, Lo schiaccianoci, Le corsair, La Sylphide, Paquita.
Denys Ganio
Nato ad Avignone, è lì che inizia lo studio della danza entrando, a 16 anni, nel corpo di ballo dell’Opéra. Nel 1972 incontra Roland Petit ed entra nella suo Ballet de Marseille come étoile. Per quasi vent’anni interpreta tutti i ruoli principali delle creazioni di Petit, molte delle quali create per lui: Allumez les étoiles, Les intermittences du coeur, Casse-noisette, La chauve-souris, Les amours de Franz, Prelude à l’Apres-midi d’un faune, Les hauts de Hurlevent, Pelleas et Melisande symphonie, Les quatre saisons, Symphonie Fantastique, Le chat botté, Diable amoureux, Ma Pavlova, Blues.
Si è esibito nei teatri più prestigiosi dall’Opéra di Parigi alla Scala di Milano ed è stato invitato nei più importanti teatri europei per rimontare i balletti del Ballet de Marseille. È stato più volte all’Opera di Roma ed ha danzato con le più prestigiose étoiles tra cui Natalia Makarova, Maya Plissetskaya, Dominique Khalfouni, Carla Fracci, Ghislaine Thesmar, Nòella Pontois, Karen Kain, Elisabetta Terabust, Luciana Savignano, Zizì Jeanmaire. Dal 2010 è Primo Maître de ballet del Teatro dell’Opera di Roma, dove è stato Coppelius nella ultima Coppélia (Petit) ed ha preso parte alla creazione di Micha van Hoecke, Verdi Danse.
Gaia Straccamore
Nata a Roma, si diploma con il massimo dei voti alla scuola del Teatro dell’Opera, per poi perfezionarsi all’Accademia Princesse Grace di Montecarlo. Debutta giovanissima e dal 1996 entra al Teatro dell’Opera di Roma, dove nel 2006 diviene Prima Ballerina e, nel 2014, Étoile. Il suo repertorio include i principali ruoli interpretati dai massimi coreografi in: Spartacus, La bella addormentata nel bosco, La sylphide, Shéhérazade, Napoli e Infiorata a Genzano, Romeo e Giulietta, Il lago dei cigni, Giselle, Don Chisciotte, Le corsaire, La gitana, Il papavero rosso, Lo schiaccianoci, L’uccello di fuoco , La sagra della primavera, La chatte, Le bal, Apollo e Who cares?, Carmen, In the night, Les Amantes. Per lei sono stati creati diversi balletti; si è esibita al Palazzo del Cremlino e al Teatro Bolshoi di Mosca ed ha partecipato all’International Ballet Festival di Miami. Al Ravenna Festival ha danzato in Nobilissima visione, per la coreografia di Micha van Hoecke e con la direzione di Riccardo Muti. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti.