Gambero Rosso
Guida Street Food 2026: il meglio del cibo di strada italiano,
tra radici, contaminazioni globali ed evoluzione del mercato
Gambero Rosso ha presentato oggi, presso il Parco Schuster di Roma, l’11esima Edizione della Guida Street Food, dedicata al migliore cibo di strada italiano. 20 i campioni regionali, 2 i Premi Speciali, 685 gli esercizi recensiti lungo tutto lo Stivale, in aumento rispetto al 2025. 121 le new entry.
Nessun aspetto della cucina racconta meglio il cuore del nostro patrimonio gastronomico come il cibo di strada, capace di racchiudere in sé memoria storica, trend attualissimi e contaminazioni che vengono da lontano. Un settore autentico, incredibilmente vario, genuino eppure al passo con i tempi, con le radici ben ancorate a terra e lo sguardo proteso verso il resto del mondo e – perché no? – verso le tecniche di alta cucina. Ce lo racconta l’Undicesima Edizione della Guida Street Food d’Italia del Gambero Rosso, presentata oggi nel contesto dello Street Food Village, organizzato dalla casa editrice presso il Parco Schuster di Roma (zona San Paolo) dal 3 al 6 luglio, in collaborazione con Terre Margaritelli e con il patrocinio di Roma Capitale VIII Municipio. Gli esercizi recensiti sono stati 685, in aumento rispetto alla precedente edizione, con ben 121 nuovi ingressi. Spiccano i 20 campioni regionali mentre da quest’anno i Premi Speciali diventano 2: Street food on the road e Panino dell’Anno. Tra i contenuti di quest’anno, anche uno speciale approfondimento sui mercati più importanti d’Italia e un’appendice interamente dedicata alle migliori attività itineranti (truck food e ambulanti).
La Guida racconta la gastronomia street protagonista del fenomeno turistico globale, iperconnessa, contaminata e potenziata dall’aumento dei giovani globetrotter in cerca di avventure ed esperienze autentiche – anche culinarie. Un settore vibrante e in fermento anche grazie al boom della ristorazione “fast” e delivery, all’incremento esponenziale dei food truck (complice il cambiamento delle preferenze dei consumatori) e al desiderio sempre più diffuso di avvicinarsi alle specialità regionali nel modo più rapido e informale possibile, senza perdere di vista la qualità delle materie prime.
“Il cibo di strada ancora oggi è capace di restituire esperienze autentiche: alcune delle attività segnalate in guida custodiscono un patrimonio storico inestimabile per la cucina italiana. Ma anche le proposte internazionali sono sempre più ricche e attrattive. Se negli ultimi anni abbiamo assistito a un’ascesa delle specialità asiatiche e sudamericane, quest’anno notiamo un’offerta qualitativamente sempre più interessante anche nelle cucine mediorientali.”, commenta Pina Sozio, curatrice della Guida.
“Non un semplice street food, ma l’autorevolezza del Gambero Rosso ci ha convinto a sostenere questa edizione importante della presentazione della Guida in una festa popolare. Siamo convinti che solamente con iniziative di alto livello come questa possa valorizzare un settore che non deve essere dato per scontato”, sostiene Amedeo Ciaccheri, Presidente Municipio Roma VIII.
I campioni regionali
Voilà gastronomia – Valle d’Aosta – Pré Saint Didier (A0)
Festival Snack Bar – Piemonte – Bra (Cn)
Le delizie dell’amico – Liguria – Genova
Totost – Lombardia – Milano
Ai Do Leoni – Veneto – Venezia
Il Pizzicagnolo – Trentino-Alto Adige – Mezzolombardo (Tn)
Yalla – Friuli-Venezia Giulia – Trieste
Odd – Emilia-Romagna – Bologna
Il Macello di Bolgheri Panini – Toscana – Bolgheri (Li)
Maclé Salsamenteria Ascolana – Marche – Ascoli Piceno
Pesciaioli – Umbria – Acquasparta (Tr)
Martello, Lavoro e Cucina – Lazio – Roma
Donna Tina – Abruzzo – Pescara
Hippo – Molise – Isernia
Pastèna – Campania – Napoli
MU Mercato Urbano – Puglia – Lecce
Lucanino Fast Good – Basilicata – Policoro (Mt)
A Casalura – Calabria – Cirò Marina (Kr)
Il Massimo dello Street Food – Sicilia – Palermo
Seulo is Food – Sardegna – Cagliari
I Premiati Speciali
Street Food on the Road Il Vecchio Carro – Sicilia
Panino dell’Anno Funghi Burger – Legs – Lazio – Roma
Pane e Panettieri d’Italia 2026: tra sostenibilità e nuovi paradigmi, un altro pane è davvero possibile
Gambero Rosso ha presentato all’Hotel Cardo Roma la nuova Guida Pane e Panettieri d’Italia 2026. Aumentano gli esercizi premiati con i Tre Pani (65), con 3 nuovi ingressi rispetto alla precedente edizione. 614 i panifici recensiti, 95 le new entry totali e 2 nuovi Premi Speciali.
Il mondo dell’arte bianca è in pieno fermento: negli ultimi anni ha messo in discussione i vecchi paradigmi, dimostrato che per fare bene il pane si può cambiare rotta rispetto al passato e perseguito obiettivi più sostenibili, a tutela dell’ambiente e degli attori coinvolti nella filiera. Lo scenario attuale della panificazione nazionale ce lo racconta la Settima Edizione della Guida Pane e Panettieri d’Italia del Gambero Rosso, realizzata in collaborazione con Petra Molino Quaglia e presentata oggi all’Hotel Cardo Roma. I panifici recensiti lungo la penisola sono stati 614, in aumento rispetto all’edizione precedente. Si è impreziosita anche la rosa dei Tre Pani – massimo riconoscimento considerando materia prima, lavorazione e concept – che passano a 65, con 3 nuovi ingressi. Aumentano anche i Premi Speciali, passando dai precedenti 3 agli attuali 5: Panettiere emergente, Pane e Territorio, Bakery dell’anno, Pane tipico e Pane dell’anno.
La Guida celebra anche quest’anno le migliori panetterie italiane – contraddistinte da uno, due o tre Pani in base al grado d’eccellenza – raccontando un settore impegnato nel realizzare i suoi prodotti con tecniche (e materie prime) antiche e ambizioni nuove; le stesse ambizioni che – come si legge nell’editoriale a cura di Annalisa Zordan – mettono in discussione l’attuale modello di società.
“Molte delle fornaie e dei fornai che troverete nelle pagine della guida Pane e panettieri d’Italia 2026 hanno messo in discussione l’attuale modello di società. Hanno dimostrato di aver saputo cambiar rotta, mediante pensieri nuovi e riferimenti sociali differenti, modificando non solo il modo di produrre un prodotto ancestrale come il pane, ma anche dimostrando che con il pane si può rovesciare il modo con cui si percepisce e affronta il lavoro quotidiano. Cambiano i calendari di apertura, le pagnotte si prenotano per ridurre gli sprechi e gestire meglio il lavoro, si vende il pane al giusto prezzo, si valorizza quello vecchio. Insomma, col pane si fa politica, il pane è politica. Sono passati sette anni da quando abbiamo deciso di dedicare una guida al pane e ai panettieri d’Italia. Sette anni durante i quali il settore ha fatto passi da gigante. E mai come quest’anno il pane ha dimostrato la sua forza interdisciplinare”, commenta Annalisa Zordan, curatrice della Guida.
“Abbiamo scelto di sostenere la Guida Pane e Panettieri d’Italia perché valorizza il lavoro di chi ogni giorno cerca qualità e coerenza, proprio come facciamo con Neogranìa: un progetto che ci unisce ad agricoltori e panettieri in una filiera virtuosa, tracciabile e sostenibile”, ha dichiarato Piero Gabrieli, direttore marketing di Petra Molino Quaglia.
I Tre Pani
Aumentano rispetto alla precedente edizioni le panetterie premiate con i Tre Pani, che passano a 65. In testa alla classifica il Piemonte (10 esercizi premiati, di cui 1 new entry). Seguono la Lombardia (9) e il Lazio (8).
Le 3 novità sono:
Ribotta – Barge (CN) – Piemonte
Tocio di Giulia Busato – Noale (VE) – Veneto
Farina del mio sacco – Atessa (CH) – Abruzzo
I Premi Speciali Scusa su panettiere emergente
Panettiera emergente: Chiara Regattieri di Tipo Due Forno Contemporaneo – Mantova – Lombardia
Pane e territorio Il Forno di San Leo – San Leo (Rn) – Emilia-Romagna
Bakery dell’anno Coce – Parma – Emilia-Romagna
Pane tipico Panequaglia – Sant’Urbano (Pd) – Veneto
Pane dell’anno Frangipane forno e cucina – Milazzo (Me) – Sicilia