Piccolo

IL 2014-15 AL PICCOLO TEATRO DI MILANO

LA “LUNGA STAGIONE” PER EXPO

Lehman Trilogy e Le donne gelose

I due nuovi spettacoli di Ronconi

Damiano Michieletto dirige Divine parole di Valle-Inclán, classico del Novecento spagnolo

Le altre nuove produzioni: E io dico no con Nando dalla Chiesa e Marco Rampoldi il teatro dà voce a chi si ribella alle mafie.

Quando il tiro si alza – Il sangue d’Europa 1914-18

Il sogno di una cosa a 40 anni da piazza della Loggia Guido Ceronetti e la Grande Guerra.

Grandi spettacoli e grandi registi da Francia, Olanda, Russia, Iran, Argentina, Israele, Svizzera, Spagna, Cina, Grecia.

Joël Pommerat, Ivo van Hove, Lev Dodin, Claudio Tolcachir, Daniele Finzi Pasca… 120 recite in lingua originale Per un mese il capolavoro Odyssey diretto da Robert Wilson.

Il ritorno di Toni e Peppe Servillo, le coreografie di Aterballetto, il jazz di Enrico Intra, le marionette dei Colla e le ospitalità italiane

NEL SEMESTRE EXPO OLTRE 250 APPUNTAMENTI DI SPETTACOLO

NELLE TRE SALE DEL PICCOLO E AL CHIOSTRO DI VIA ROVELLO

INIZIO SPETTACOLI ANTICIPATO ALLE 19,30 ANCHE IL GIOVEDÌ

È una stagione davvero speciale quella 2014-2015, la sessantottesima dalla fondazione. Il Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, fedele alla sua natura internazionale, si prepara al grande evento di Expo 2015 con uno sforzo straordinario, allestendo una stagione teatrale “più lunga” che comprende l’intero semestre dell’Esposizione universale, anche i mesi estivi. Una stagione, quindi, che si aprirà nel settembre di quest’anno per concludersi nell’ottobre 2015, senza interruzioni estive. Sei nuove produzioni, quattro titoli di ripresa e altrettante produzioni per bambini, 11 spettacoli dal mondo, il miglior teatro dall’Italia, e poi i festival e le rassegne tematiche di teatro, cinema e musica. Nei 184 giorni Expo, dal 1° maggio al 31 ottobre 2015, saranno oltre 250 gli appuntamenti di spettacolo nelle tre sale Strehler, Studio Melato, Grassi e al Chiostro di via Rovello, la “quarta sala” del Piccolo aperta anche ad agosto con teatro per tutti, musica, cinema.

Il motivo conduttore della Stagione 2014-2015 sono i legami teatrali. Legami con le nuove geografie culturali e con le lingue (non solo quelle europee, non solo il cinese o il farsi o il russo, ma anche il veneziano, i “napoletani”, il siciliano); legami con i classici e con la drammaturgia contemporanea, che quest’anno, con una serie di titoli, si fa “osservatorio sul presente” sul tema della legalità. Il legame con gli spettatori, ai quali – oltre a una serie di servizi dedicati – viene offerta una nuova opportunità che allinea il Piccolo alla pratica europea: dall’autunno, infatti, anche il giovedì, come già accade da anni il martedì e il sabato, l’inizio degli spettacoli sarà alle 19,30.

Un’occasione in più per vivere la città nel “dopo-teatro”. E per gli ospiti stranieri, in occasione di Expo, alcuni spettacoli sia di produzione sia di ospitalità, andranno in scena sovratitolati anche in inglese.

Luca Ronconi presenta due nuovi spettacoli, Lehman Trilogy di Stefano Massini e Le donne gelose di Carlo Goldoni, entrambi con lunghe teniture: sette settimane con più di 40 recite ciascuno. Oltre a Ronconi sono di scena per le nuove produzioni del Piccolo Damiano Michieletto, che cura la regia di Divine parole di Ramón María del Valle-Inclán, in calendario per 30 recite; Marco Rampoldi, con E io dico no, testo dello stesso Rampoldi e di Nando dalla Chiesa, 16 repliche; Guido Ceronetti, con Quando il tiro si alza; Marco Baliani, che dirige la coproduzione Il sogno di una cosa.

Per il teatro internazionale – si ascolteranno lingue e suoni dal mondo per 120 recite – si alternano grandi nomi come Joël Pommerat, Ivo van Hove, Lev Dodin, Claudio Tolcachir, Daniele Finzi Pasca, mentre vengono ripresi importanti successi coprodotti dal Piccolo: Odyssey diretto da Robert Wilson, Le voci di dentro con Toni e Peppe Servillo, il sempre applauditissimo Arlecchino con Ferruccio Soleri e Natale in casa Cupiello con Fausto Russo Alesi.

Vediamo, in sintesi, i principali appuntamenti della stagione 2014-2015.

LUCA RONCONI: I FRATELLI LEHMAN E LE… MOGLI GELOSE – Dopo il successo di Celestina e Pornografia, Luca Ronconi indaga con la consueta curiosità un contemporaneo e un classico, esplorando i lati più oscuri nascosti nel testo. Lehman Trilogy di Stefano Massini – che vede in scena, tra gli altri, Massimo Popolizio, Massimo De Francovich, Paolo Pierobon, Fabrizio Gifuni, Francesca Ciocchetti, Fabrizio Falco, Fausto Cabra – ha il respiro, lo stile e l’andamento di un poema epico. Racconta 160 anni di storia del capitalismo, dalla metà dell’Ottocento – quando i fratelli Lehman sbarcarono in America e avviarono un’attività commerciale a Montgomery-Alabama – al 2008, anno del fallimento della banca da loro fondata a New York, la Lehman Brothers. “Di questo testo”, spiega Ronconi, “mi ha subito appassionato la varietà dei registri linguistici: il saggio, il romanzo, il racconto onirico si alternano seguendo l’impaginazione di una sceneggiatura cinematografica”. Lo spettacolo viene rappresentato in due parti autonome con due differenti sottotitoli: Tre fratelli e Padri e figli. Gli spettatori potranno scegliere di vederne una sola oppure entrambe, a sere alterne nell’arco della settimana o congiuntamente nei fine settimana.

Di affari e danaro – e di morbosa passione per il gioco del lotto – si parla anche in Le donne gelose, commedia che vede in scena, insieme a grandi interpreti, una compagnia di bravissimi giovani attori (nel cast, in via di definizione, Sandra Toffolatti, Paolo Pierobon, Fausto Cabra). “E’ un mondo ben cinico quello che Goldoni affida qui al suo teatro”, sottolinea ancora Ronconi. “Sotterfugi, violenza domestica, culto del denaro ma anche dissipazione, ipocrisia… Non manca proprio nulla”.

Lo spettacolo, “commedia venezianissima” per definizione dello stesso Goldoni, recitato in un veneziano che Ronconi non ha voluto snaturare, sarà sovratitolato in italiano e, in alcune recite del periodo Expo, in inglese.

“DIVINE PAROLE”, LA SPAGNA DEL ’900 RACCONTATA DA MICHIELETTO

Damiano Michieletto firma una nuova produzione del Piccolo: Divine parole di Ramón María del Valle-Inclán, autore che si muove tra “esperpentos” e avanguardie del primo Novecento in Spagna.

Si tratta di un testo del 1920, una “tragicommedia di paese” ambientata in un mondo miserabile e lugubre popolato da creature deformi, emarginati, donne di facili costumi, nella quale il regista trova affinità anche con il teatro di Pier Paolo Pasolini. Nel cast, tra gli altri, Federica Di Martino, Marco Foschi, Fausto Russo Alesi, Bruna Rossi, Linda Caridi, Cinzia Spanò, Sara Zoia, Lucia Marinsalta. Intorno a Divine parole si svilupperà un percorso con spettacoli, incontri, iniziative sul tema “Spagna: da Valle-Inclán alle avanguardie del Novecento”, anche con Rossy de Palma e l’Instituto Cervantes di Milano.

“E IO DICO NO”, IL TEATRO PER UN PAESE LIBERATO DALLE MAFIE – Dalla collaborazione tra il Piccolo Teatro e l’Università Statale di Milano nasce la nuova produzione E io dico no – Ogni notte ha un’alba drammaturgia di Nando dalla Chiesa e Marco Rampoldi, con la regia dello stesso Rampoldi. Lo spettacolo – punto di partenza dell’Osservatorio sul presente voluto dal Rettore della Statale, Gianluca Vago e dal Direttore del Piccolo, Sergio Escobar – è il risultato di mesi di lavoro dei ricercatori del Corso di Sociologia della criminalità organizzata diretto da Nando dalla Chiesa. E io dico no è la storia di un sogno che si snoda in una “notte” saldamente controllata dalla criminalità organizzata. Di fronte alla quale ci si deve ostinare a combattere, finché il sogno, condiviso da un numero sempre maggiore di persone, prende vita in una nuova alba di legalità. Nel cast, in via di definizione, Sergio Leone, Flavio Albanese, Tommaso Minniti. La legalità attraversa con altri titoli la Stagione 2014-2015, che vedranno protagonisti la Compagnia di San Vittore, la compagnia dell’Istituto penale Beccaria e un testo di Pietro Grasso.

“IL SOGNO DI UNA COSA”, 40 ANNI DALLA STRAGE DI PIAZZA DELLA LOGGIA

Dall’incontro del Piccolo con il Teatro Grande di Brescia e con I Teatri di Reggio Emilia nasce invece la coproduzione Il sogno di una cosa, dal titolo del testo di Pier Paolo Pasolini, opera per il quarantennale della strage di piazza della Loggia, musica di Mauro Montalbetti, libretto e regia di Marco Baliani, regia video di Alina Marazzi, con l’Ensemble Sentieri selvaggi diretto da Carlo Boccadoro. In scena vedremo lo stesso Baliani e la soprano Alda Caiello con gli allievi del secondo corso di Teatrodanza – Milano Teatro della Civica Scuola Paolo Grassi e il Coro Costanzo Porta di Cremona, Maestro del coro Antonio Greco. Milano e Brescia unite nella necessità di colmare la voragine nella verità aperta dalle stragi.

GUIDO CERONETTI E IL SANGUE D’EUROPA 1914-1918 – Guido Ceronetti torna con il suo Teatro dei Sensibili con Quando il tiro si alza, la nuova produzione del Piccolo Teatro dedicata al “sangue d’Europa” a 100 anni dall’attentato di Sarajevo e dall’inizio della prima Guerra mondiale. E difatti “guerra d’Europa” era inizialmente chiamato quel conflitto che causò milioni di morti. Prendendo spunto dal “brindisi di Fricourt” Ceronetti – mentre ci apprestiamo a celebrare anche al Piccolo il 24 maggio 1915, data dell’entrata in guerra dell’Italia – ci invita a “scavare” in quell’immensa tragedia. Una riflessione lucida e amara sulla “enigmatica e miserabile vicenda umana”.

“ODYSSEY”, ROBERT WILSON: LE RADICI E IL FUTURO DELL’EUROPA

Grande appuntamento, in occasione di Expo 2015, con Odyssey, lo spettacolo-capolavoro diretto da Robert Wilson. La coproduzione del Piccolo Teatro e del National Theatre of Greece di Atene fu pensata,voluta e realizzata quando lo “spread” condannava a morte la Grecia. Questa riproposta – quattro settimane di recite al teatro Strehler – cade in un nuovo contesto internazionale che costringe, a pochi anni di distanza, a riflettere criticamente sull’idea di Paesi ed “economie forti”: riflessione ancor più significativa in occasione dell’Esposizione universale 2015.

TONI E PEPPE SERVILLO PER UN MESE ALLO STREHLER

Sarà a Milano in autunno per un mese, sul palcoscenico del Teatro Strehler, Le voci di dentro di Eduardo De Filippo, diretto e interpretato da Toni Servillo, affiancato in scena dal fratello Peppe e da una straordinaria compagnia di attori napoletani di diverse generazioni. Lo spettacolo ha conquistato il pubblico e la critica di oltre 30 città italiane e del mondo, tra le quali Chicago, San Pietroburgo, Parigi, Londra, mentre nei prossimi giorni sarà a Madrid, per andare poi in tournée, nel 2015, in Francia, Belgio e Germania.

OSPITALITÀ DAL MONDO

Apre la serie delle ospitalità internazionali Joël Pommerat con Cendrillon (Cenerentola) nella quale il grande regista francese esplora i lati oscuri di una fiaba che pensavamo di conoscere a memoria. Ivo van Hove, dall’Olanda, porta il dittico Dopo la prova – Persona, tratto dai capolavori cinematografici di Ingmar Bergman, mentre dal Maly di San Pietroburgo arriva Intrigo e amore, nel quale Lev Dodin trasforma il dramma di Friedrich Schiller in un’amara riflessione sulla politica. Altro appuntamento russo, ma per gli spettatori più piccoli, è il festival Flowers of Russia. Presenti poi l’Argentina, con Emilia scritto e diretto da Claudio

Tolcachir; l’Iran con Hamlet, adattamento del capolavoro scespiriano del Quantum Theatre di Teheran; Israele, con Avanim (Pietre) spettacolo dell’Orto-Da Theatre Group sulla rivolta del Ghetto di Varsavia, nel 70° del Giorno della Memoria; Svizzera, con La Verità scritto e diretto da Daniele Finzi Pasca. In esclusiva per il Piccolo dalla Spagna arriva Resilienza d’amore, recital di Rossy de Palma, e dalla Shanghai Theatre Academy il trittico Miss Julie, Confucius Project e Matteo Ricci. Il festival internazionale della nuova drammaturgia Tramedautore prosegue il suo itinerario in Eurasia, Cina e America Latina. Da ricordare infine gli appuntamenti con Milano incontra la Grecia e con Milanoflamencofestival.

COLLABORAZIONI E OSPITALITÀ ITALIANE – Prosegue con entusiasmo la collaborazione del Piccolo con quattro affermate realtà artistiche nel campo della musica, delle marionette, del balletto e del teatro in lingua inglese. Per Jazz al Piccolo – Orchestra senza confini sono cinque gli appuntamenti con la Civica Jazz Band diretta da Enrico Intra. Due i titoli proposti dalla Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli: Il pifferaio magico e Turandot, entrambi diretti da Eugenio Monti Colla. Tre gli appuntamenti con la grande danza di Aterballetto: la nuova coreografia di Andonis Foniadakis, in prima mondiale; Romeo and Juliet e Certe notti (ispirato alle canzoni e alle poesie di Ligabue) di Mauro Bigonzetti. Tre gli spettacoli in lingua inglese del Charioteer Theatre diretto da Laura Pasetti: To be… or Note!, Shakespeare Vs. Shakespeare e Light Killer.

Il lungo elenco delle ospitalità italiane spazia, a inizio stagione, da Beatles Submarine diretto da Giorgio Gallione, con Neri Marcorè e la Banda Osiris a Dolore sotto chiave di Eduardo de Filippo con la regia di Francesco Saponaro; da Una giovinezza enormemente giovane di Gianni Borgna, regia di Antonio Calenda, con Roberto Herlitzka al pirandelliano Enrico IV diretto e interpretato da Franco Branciaroli. Seguono in ordine cronologico: Le Troiane. Frammenti di tragedia da Euripide, con Manuela Mandracchia, Alvia Reale, Sandra Toffolatti e Mariangeles Torres; Passione, tratto da un romanzo di Giovanni Testori, con Maddalena e Giovanni Crippa, regia e drammaturgia di Daniela Nicosia; Cirino e Marilda non si può fare di e con Anna Marchesini. Mimmo Borrelli è l’interprete, nel suo straordinario idioma, popolare e insieme letterario, di Malacrescita, di cui è anche autore, al quale seguono quattro spettacoli che fanno parte del percorso “Osservatorio sul presente: la legalità”: Dopo il silenzio, tratto da Liberi tutti di Pietro Grasso con Mariangela D’Abbraccio e Sebastiano Lo Monaco; San Vittore Globe Theatre, con la partecipazione dei detenuti del carcere milanese; Ridendo e pensando, a cura di Marco Rampoldi; Errare humanum est, il carcere minorile spiegato ai ragazzi con i giovani detenuti dell’Istituto Penale Cesare Beccaria e la compagnia PuntoZero.

Seguono: Sinfonia d’autunno di Ingmar Bergman diretto da Gabriele Lavia, con, tra gli altri, Anna Maria Guarnieri; Otello diretto da Luigi Lo Cascio, che lo interpreta con Vincenzo Pirrotta, Ballata di uomini e cani di e con Marco Paolini. Michele Placido è l’interprete di Re Lear, di cui cura anche la regia con Francesco Manetti; e Umberto Orsini è il coprotagonista con Alvia Reale del pirandelliano Il giuoco delle parti, regia di Roberto Valerio. Il cartellone prosegue con Father and Son di Michele Serra, ispirato a due suoi libri e interpretato da Claudio Bisio con la regia di Giorgio Gallione; La belle joyeuse con Anna Bonaiuto diretta da Gianfranco Fiore.

Di scena, ancora, Peppe e Toni Servillo con i Solis String Quartet in La parola canta, musica poesia e canzoni che celebrano l’eterna magia di Napoli; Iaia Forte e l’Orchestra di Piazza Vittorio in una originalissima Carmen diretta da Mario Martone; Pino Micol nel goldoniano La bottega del Caffè diretto da Maurizio Scaparro. Nelle ultime settimane di Expo 2015 sono in calendario Lampedusa Beach – Trilogia del Naufragio, testo e regia di Lina Prosa; Darling (Ipotesi sull’Orestea) di Ricci/Forte; Elena di Euripide con Giorgia Senesi, regia e drammaturgia di Guido De Monticelli e Francesco Povero, con i ragazzi della Compagnia San Patrignano e i SanpaSingers diretti da Pietro Conversano. Per il balletto, come sempre, il doppio appuntamento con la Scuola di Ballo Accademia Teatro alla Scala.

EXPO 2015, IL CHIOSTRO DI VIA ROVELLO “QUARTA SALA” – Il Chiostro di Via

Rovello “quarta sala” del Piccolo per Expo. Sempre aperto, anche nell’agosto 2015, ospiterà una “stagione nella stagione” con decine di appuntamenti: musica dal vivo con Enrico Intra e i musicisti dei Civici corsi di Jazz, capolavori del cinema muto accompagnati al pianoforte dal Maestro Intra, ancora cinema all’aperto con grandi film tra teatro e sport. E poi i laboratori-spettacolo per tutte le età per scoprire mondi affascinanti: le marionette della Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli (a cura di Eugenio Monti Colla, che presenta anche una mostra dedicata alla Fabbrica del Duomo); le maschere e i segreti della Commedia dell’Arte, a cura di Stefano de Luca; e i “pani del mondo” con Antonio Catalano e Flavio Albanese. Tutti gli appuntamenti al Chiostro sono a ingresso gratuito.

CINEMA, MUSICA, SCIENZA – Numerosi, come tradizione, gli appuntamenti al Piccolo con il cinema, la musica, la scienza: Milano Film Festival, MITO Settembre Musica, Milano Musica, Milano per Gaber, Souq Film Festival, Festival Mix Milano, Teatro Scienza.

È una platea entusiasta fin dalle prime battute quella che ha seguito parola per parola la prima rappresentazione al Barbican Theatre di Londra di Le voci di dentro di Eduardo De Filippo, diretto e interpretato da Toni Servillo e coprodotto da Piccolo Teatro di Milano, Teatro di Roma e Teatri Uniti.  Risate e la viva partecipazione del pubblico alla vicenda dei fratelli Saporito e del disgraziato sogno che conduce alla rovina della famiglia Cimmaruta hanno lasciato spazio, nel secondo tempo, a una totale empatia, con l’amara riflessione di Alberto Saporito sulla degenerazione dei rapporti umani e a un conseguente silenzio del pubblico, curioso di conoscere l’esito della vicenda raccontata in scena. Al termine, applausi calorosi e la viva soddisfazione dei rappresentanti italiani intervenuti all’evento, l’ambasciatore Terracciano, il console Mazzanti e la direttrice dell’Iic di Londra Caterina Cardona. La direttrice del teatro, Toni Racklin, si è detta molto felice di questo straordinario successo e ha auspicato che i rapporti con il Piccolo proseguano anche in futuro. Altrettanta soddisfazione e orgoglio sono stati espressi dall’ambasciatore e dal direttore del Piccolo, Sergio Escobar, che ha ringraziato Eni per il suo indispensabile supporto. Toni Servillo si è detto felicissimo di questo successo, in quella che per ogni attore è la città per eccellenza del teatro, sottolineando come la splendida sala, che pur con i suoi oltre mille posti riesce ad essere estremamente intima, grazie anche alla perfetta acustica, abbia consentito a lui e a tutti gli altri interpreti di lavorare al meglio sulla voce e sul gesto, stabilendo in questo modo un rapporto speciale con il pubblico, dalla prima fila di platea all’ultima di balconata.

Repliche fino a sabato e post performance talk questa sera, al termine della seconda rappresentazione.

Sergio Escobar: “Patrice Chéreau e il Piccolo Teatro
un sodalizio profondo come un fiume carsico”

Il direttore del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Sergio Escobar, così ricorda Patrice Chéreau, morto ieri a Parigi.

“Patrice Chéreau arrivò al Piccolo Teatro nell’aprile 1970, chiamato da Paolo Grassi, quando Giorgio Strehler lasciò temporaneamente la direzione. Grassi chiamò assieme a lui altri ragazzi e ragazze da tutta Europa: Klaus Michael Grϋber, Ariane Mnouchkine, Andrée Ruth Shammah, Raffaele Maiello e Marco Bellocchio, giovani che hanno poi segnato la storia europea del teatro. Con loro, e con Eduardo e Franco Parenti, Grassi firmò le stagioni dal 1968 al 1972 chiamando più volte Chéreau a dirigere spettacoli per il palcoscenico di via Rovello.
Dal primo Splendore e morte di Joaquin Murieta di Pablo Neruda nel 1970 alla Lulu di Wedekind del 1972 con una strepitosa Valentina Cortese, e poi fino al 2011, quello di Chéreau con il Piccolo è stato un rapporto d’affetto mai interrotto, una sorta di fiume carsico che costantemente veniva alla luce, profondo come era il suo modo di concepire la vita, il teatro, il cinema, e allo stesso tempo gioioso nel momento in cui egli metteva piede sul palcoscenico. Il sodalizio con il Piccolo Teatro è segnato con altri memorabili spettacoli, tra i quali nel 1976 La dispute di Marivaux, Hamlet nel 1989, Memorie dal sottosuolo di Dostoevskij nel 2003, Le Grand Inquisiteur dello stesso Dostoevskij nel 2006.
Ricordo quando lo incontrai, alla fine del 2008, perché – mi sembrava ovvio – dopo il restauro della sala di via Rovello volevo che fosse lui ad inaugurarla con una sua produzione. Eravamo a Parigi, in un piccolo déhors, e lui mi rispose che la cosa lo onorava e che però insieme lo spaventava. Mi confidò che la prosa lo coinvolgeva troppo. In realtà leggevo nei suoi occhi un mai interrotto amore per il teatro e la voglia di ritornarvi.
E infatti tornò al Piccolo nel 2011 con Rêve d’automne di Jon Fosse, con la sua regia, una grande coproduzione del Piccolo con l’Odéon di Parigi, andato in scena prima al Louvre e poi totalmente ricostruito a Milano al Teatro Strehler. L’ambientazione era il museo, perché i musei sono come i cimiteri. E’ stato uno degli spettacoli più belli e profondi sul rapporto tra teatro e morte”.

Sergio Escobar

La grande produzione del Piccolo Teatro, del Teatro di Roma e di Teatri Uniti rappresenta l’Italia nell’Anno della Cultura italiana negli Stati Uniti Piccolo Teatro e Teatri Uniti insieme per il trionfo di Toni Servillo a Chicago con “Le voci di dentro”

Una lunga standing ovation ha salutato al Chicago Shakespeare Theater la prima americana di “Le voci di dentro” di Eduardo De Filippo, diretto e interpretato da Toni Servillo. Lo spettacolo rappresenta l’Italia nell’Anno della Cultura italiana negli Stati Uniti e sarà replicato fino al 29 giugno.

Entusiastica l’accoglienza della critica, Hedy Weiss del Chicago Sun-Times, sottolinea la qualità del testo eduardiano «che potrebbe aver scritto Samuel Beckett se fosse stato un autore italiano anziché irlandese» per poi elogiare «Toni Servillo sublime protagonista e regista, il linguaggio del corpo dei 14 attori – fra i quali il meraviglioso Gigio Morra – e la scena poeticamente minimalista di Lino Fiorito magicamente illuminata da Cesare Accetta». Mentre Chris Jones, temutissima firma storica dell’autorevole Chicago Tribune, definisce Toni Servillo «un attore straordinario, fra Beckett, Chaplin e Peter Sellars, deliziosamente e perpetuamente perplesso e alcune scene davvero straordinarie».

Chicago è la prima tappa di una lunga tournée internazionale che toccherà in seguito importanti festival in Spagna come Temporada Alta a Girona e il Festival de Otono en Primavera a Madrid e luoghi leggendari della scena europea come il Maly Teatr a San Pietroburgo e la MC93 Bobigny a Parigi.

Al Piccolo l’ultimo saluto di Milano a Franca Rame

Milano rende omaggio a Franca Rame al Piccolo Teatro, luogo dove iniziò la sua avventura artistica con Dario Fo. Dalle 11 di domani mattina, giovedì 30 maggio, e sino alle 9 di venerdì (quindi anche nella notte) nel foyer del Piccolo Teatro Grassi di via Rovello sarà possibile salutare la straordinaria donna, attrice e protagonista di tante battagli civili.

Il feretro sarà poi accompagnato per l’ultimo saluto, la mattina di venerdì, al Teatro Strehler di Largo Greppi, dove alle 11 verranno ricordati la vita e l’impegno di Franca.

Non posso che unirmi al coro di quanti rimpiangono in Franca Rame non solo l’attrice ma la donna capace di coniugare nell’esperienza teatrale il grande pragmatismo e lo straordinario slancio ideale, il lavoro sulla scena e l’impegno politico e civile.

 

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