L’Aida di Dragone apre la stagione del San Carlo
INAUGURAZIONE DELLA STAGIONE 2013-14 DEL TEATRO DI SAN CARLO
5 DICEMBRE 2013
UN’AIDA POST APOCALITTICA
PROIETTATA IN UN “TEMPO SENZA TEMPO ALLA FINE DEL MONDO”: IL CAPOLAVORO VERDIANO, ASSENTE DALLE SCENE SANCARLIANE DA 15 ANNI, RITORNA AL MASSIMO IN UNA SPETTACOLARE VERSIONE FIRMATA DA FRANCO DRAGONE.
SUL PODIO NICOLA LUISOTTI
Sarà “Aida” di Giuseppe Verdi, nel bicentenario dalla nascita del compositore e assente al San Carlo dal 1998, ad inaugurare il prossimo 5 dicembre la nuova stagione lirica del Teatro di San Carlo.
Una rilettura del titolo verdiano mai vista prima, proiettata in un “tempo senza tempo alla fine del mondo”, post apocalittica e astratta, che sembra evocare, anche nelle scene e per i costumi, le atmosfere di un film cult come Blade Runner. Un’Aida che riposiziona l’uomo nei confronti dei suoi demoni interiori e lo costringe ad una resa ‘asciutta’, senza orpelli. In cui l’eterno conflitto tra pubblico e privato, esteriore ed interiore, sublimato da Verdi in tutta la sua parabola compositiva, in questo caso si orienta ad un minimalismo poetico che ne esalta la dimensione intimista: un allestimento che -al di fuori delle sontuose pagine di guerra e di trionfo- privilegia l’ambito privato di rapporti amorosi, politici, familiari. Il contrasto tra la brutalità della guerra e la purezza dei sentimenti dei protagonisti offre alla vicenda la possibilità di collocarsi in una dimensione atemporale, dove scontri ed incontri tra culture diverse segnano i destini dei singoli e travolgono le esperienze collettive. Proprio come in “Blade runner”, (“colui che corre sul filo del rasoio”), tutto è al limite, sempre pronto a disgregarsi, tra apparenze e realtà parallele che si confondono e mai trovano assoluzione. Anche se, in un susseguirsi di cieli cangianti, animati da video suggestivi, l’uomo qualunque, trova sempre una ragione per sperare: non ci sono cieli sinistri in questo paesaggio abitato da esseri umani che hanno ancora ‘desiderio e forza’ per sognare, per amare. La più potente delle azioni eversive.
Con i protagonisti mescolati agli ‘invisibili’, testimoni silenziosi , p rofughi, borderline, gli esclusi della “grande storia” che Verdi ama raccontare. E con il palco e la sua vita al centro di un allestimento firmato da Franco Dragone, uno dei più grandi show maker al mondo. Artista poliedrico di sangue mediterraneo, è nato a Cairano, paesino della provincia di Avellino, Formato alla scuola della commedia dell’arte e del teatro popolare, Dragone si è trasferito negli anni ’80 in Canada, dove si è distinto come regista di spicco del Cirque du Soleil, per il quale ha firmato dieci spettacoli di grande successo, alcuni ancora in tournée, tra cui Saltimbanco (1992), Mystère (1993), Alegría (1994), Quidam (1996). Portano la sua firma la cerimonia di apertura degli Europei di Calcio 2000 e grandi eventi come il live A New Day di Celine Dion e lo spettacolo Le Rêve a Las Vegas , The House of Dancing Water e Taboo a Macao, ma anche l’emozionante spettacolo urbano Décrocher la lune, l’eccezionale collaborazione artistica con il prestigioso Balletto Nazionale Spagnolo e la recente creazione sulla cultura beduina Story of a Fort, Legacy of a Nation ad Abu D’habi.
Tornato in Belgio nel 2000, Franco Dragone è da allora a capo della famosa compagnia che porta il suo nome Franco Dragone Entertainment Group.
Accanto a Dragone per l’allestimento di Aida, lo scenografo Benito Leonori – vincitore dell’ “Abbiati” 2013 per la migliore scenografia – e la “nostra” Giusi Giustino (direttrice della Sartoria del San Carlo), che firma i costumi.
Sul podio, il direttore musicale del San Carlo, Nicola Luisotti, sensibile interprete verdiano , a dirigere Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo (quest’ultimo preparato da Salvatore Caputo).
Luisotti continua il suo percorso cominciato con I Masnadieri e proseguito con la Messa da Requiem (che il mese scorso ha visto i complessi sancarliani uniti con quelli della San Francisco Opera in un’esecuzione di successo alla War Memorial Opera House), in attesa di Otello il prossimo aprile.
In scena anche il Corpo di Ballo del Massimo diretto da Allessandra Panzavolta.
Importante il cast: il soprano Lucrecia GarcÍa, interprete che si è già distinta in ruoli verdiani, sarà Aida, Jorge De Leòn vestirà i panni di Radames, Ekaterina Semenchuk interpreterà Amneris, Marco Vratogna sarà Amonasro e Ferruccio Furlanetto Ramfis.
La più classica delle opere verdiane fu composta su richiesta di Ismail Pascià kedivè d’Egitto e su libretto di Antonio Ghislanzoni. Tratta da uno spunto di Auguste Mariette e rielaborato da Camille Du Locle in collaborazione con il compositore, fu rappresentata per la prima volta al Teatro dell’Opera del Cairo il 24 dicembre 1871, diretta da Giovanni Bottesini.
L’ ambientazione esotica permise a Verdi di accentuare gli elementi più spettacolari, quali danze e cori, nel segno di un rinnovamento del melodramma, pur mantenendo un impianto classico nel tema principale: il conflitto tra amore e patria, tra aneliti privati e doveri pubblici, tra le ragioni del cuore e le regole del potere, sviluppato attraverso una profonda introspezione psicologica dei personaggi.
Dalla sua prima rappresentazione fino ai gorni nostri il successo di Aida non ha mai subito battute d’arresto ed è ancora oggi una delle opere più rappresentate al mondo. Al San Carlo Aida andò in scena per la prima volta la sera del 30 marzo del 1873, presente in sala lo stesso Verdi nella duplice veste di concertatore e regista. Un successo delirante con l’autore chiamato in palcoscenico per 37 volte travolto dall’entusiasmo della folla che al termine della rappresentazione staccò i cavalli dalla carrozza e trascinò Verdi a braccia fino all’albergo del Chiatamone dove alloggiava.
TEATRO DI SAN CARLO
Giovedì 5 dicembre 2013, ore 20.00 (inaugurazione stagione 2013-14)
Musica: Giuseppe Verdi
Libretto: Antonio Ghislanzoni
Direttore: Nicola Luisotti
Regia: Franco Dragone
Maestro del Coro: Salvatore Caputo
Scene: Benito Leonori
Costumi: Giusi Giustino
Luci: Michel Beaulieu
Video Design: Olivier Simola
Aida: Lucrecia GarcÍa / Kristin Lewis
Radames: Jorge De Leòn / Fabio Sartori
Amneris: Ekaterina Semenchuk / Anna Smirnova
Amonasro: Marco Vratogna / Claudio Sgura
Ramfis: Ferruccio Furlanetto / Orlin Anastassov
Il Re d’Egitto: Carlo Cigni / Dario Russo
Una Sacerdotessa: Valeria Sepe
Il Messaggero: Massimiliano Chiarolla
Orchestra, Coro e Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo
Repliche:
Sabato 7 dicembre 2013, ore 18.00 / Martedì 10 dicembre 2013, ore 18.00
Mercoledì 11 dicembre 2013, ore 20.00 / Giovedì 12 dicembre 2013, ore 20.00
Venerdì 13 dicembre 2013, ore 18.00 / Sabato 14 dicembre 2013, ore 20.00
Domenica 15 dicembre 2013, ore 17.00 / Martedì 17 dicembre 2013, ore 18.00